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Coronavirus, la Regione di Nicola Zingaretti sotto accusa: camici e tute pagati ma mai arrivati

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Un milione di tute protettive e 850 mila camici per far fronte all'emergenza coronavirus spariti nel nulla. O meglio, di tutta quella fornitura, la Regione Lazio si è vista recapitare solo i primi 150 mila camici, a fronte di un anticipo pagato alla Biolife, di 2,8 milioni di euro. Camici - come spiega Repubblica - nemmeno utilizzati, perché " congelati" dall'indagine avviata dalla procura di Taranto sull'azienda che nella scorsa primavera ha avuto rapporti con la protezione civile regionale. 

Dovevano arrivare, "con estrema urgenza " , già ad aprile: un milione di tute protettive e 850 mila camici per fare fronte alla fase acuta del coronavirus, chieste dalla protezione civile regionale, con affidamento diretto alla Internazionale Biolife, azienda tarantina con 10.000 euro di capitale specializzata in prodotti omeopatici. Una storia che ancora una volta vede Nicola Zingaretti come parte lesa. La Regione ha infatti chiesto alla Biolife la fornitura di camici e tute entro l'8 aprile e così versa un acconto da 2,8 milioni e aspetta invano, visto che dall'azienda - come riportato sopra - ne arrivano solo una parte.

 

 

"Abbiamo collaborato con la procura di Taranto", spiegano dalla Regione sostenendo che, al contrario della vicenda Ecotech, stavolta l'ente "non ha subito alcuna conseguenza finanziaria: l'anticipo di 2,8 milioni di euro versato per la fornitura di camici è stato interamente coperto. La Protezione civile, infatti, per rientrare dell'anticipo non ha saldato una fornitura di mascherine, autorizzate e conformi, provenienti dalla stessa società". In ogni caso pare che la partita di giro andrà risolta per via giudiziaria, visto che resta il secondo scivolone della protezione civile regionale che sui dispositivi di protezione, in emergenza Covid, ha dato affidamenti diretti ad aziende che non hanno onorato i contratti. "Ecotech non era un caso isolato, avevamo ragione noi - sottolinea Roberta Angelilli, Fratelli d'Italia - ci sono altre forniture in sospeso per le quali la Regione non ha ancora firmato le revoche. Sorprendente che il direttore della protezione civile sia ancora al suo posto".
 

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