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Don Roberto Malgesini, a ucciderlo un immigrato clandestino che doveva essere rimpatriato

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E' un clandestino che doveva essere rimpatriato l'uomo che ha ucciso con una coltellata al collo don Roberto Malgesini a Como. Il sacerdote stava iniziando il suo giro di distribuzione delle prime colazioni quando ha trovato l'uomo, un tunisino di 53 anni, che lo aspettava, si conosceva era un immigrato senza tetto e con il quale pare fosse anche in buoni rapporti.

Il tunisino, ritenuto una persona con problemi psichici,  ha vari decreti di espulsione alle spalle dal 2015, l'ultimo provvedimento di espulsione è datato 8 aprile,  provvedimento "sospeso"  a causa del blocco dei voli per la pandemia.  Il 53enne è arrivato in Italia nel 1993 e si è sposato tre anni dopo con una donna italiana.

 

 

E' intervenuto sull'episodio anche il leader della Lega Matteo Salvini: "E' stato ucciso un sacerdote  da un clandestino che dovrebbe essere a casa sua e tornarci con un barcone. Don Roberto amava e curava gli ultimi e ha smesso di vivere per qualcuno che non aveva il diritto di vivere in Italia. E non è una questione di pelle, il problema è rispettare le regole e portare rispetto. In questo momento 2mila immigrati sono a bordo di 4 navi da crociera, in altri Paesi li mettono in galera e hanno ragione".

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