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Coronavirus, Walter Ricciardi: "Campania e Lazio, ospedali vicino al collasso. Rischiamo 16mila contagi al giorno"

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“Se non ci muoviamo, c’è il rischio di arrivare a 16mila casi al giorno”. Da Walter Ricciardi è arrivata la peggiore delle previsioni per novembre, quando l’epidemia da coronavirus potrebbe arrivare a livelli addirittura peggiori a quelli di marzo e aprile per quanto riguarda la diffusione quotidiana del contagio. Il consigliere del ministro della Salute ha parlato con l’Adnkronos del rischio che corriamo se non invertiamo immediatamente il trend, che ci sta portando verso i dati disastrosi di paesi europei come Francia e Spagna: arriveremmo ad un numero di casi giornalieri che ritoccherebbe sicuramente il record registrato nei mesi del picco. Il fatto che nel giro di un paio di giorni i contagi siano saliti da 2.500 a 4.500 non fa dormire sonni tranquilli, ma Ricciardi ha assicurato che abbiamo “sette armi” per tenere sotto controllo la situazione: “Sono la distanza, le mascherine, l’igiene delle mani, l’app Immuni, il vaccino antinfluenzale, il rafforzamento delle terapia subintensive e il pronto soccorso. E infine servono più test e tracciamento con i dipartimenti di prevenzione”. La corsa per frenare il dilagare del coronavirus nei mesi autunnali e invernali è ufficialmente partita. 

Successivamente, Ricciardi si è concentrato sulla situazione ospedaliera in Campania e Lazio. E le sue parole sono spaventose: "Gli ospedali si stanno di nuovo riempiendo. Le strutture Covid in questo momento in Campania e nel Lazio sono quasi piene. Mi preoccupano non tanto le terapie intensive di cui si parla, ma le sub-intensive dove ci sono pazienti infettivi che devono essere curati in un certo modo. E i posti si stanno già saturando adesso figuriamoci quando arriverà l'influenza", ha aggiunto. "Non siamo al collasso, ma in una situazione di grandissima pressione", ha concluso Ricciardi.

 

 

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