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Guede: "Non ho ucciso Mez"

Chiesta conferma dei 30 anni

Silvia Tironi
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“Non hostuprato né ucciso Meredith”. Rudy Guede,condannato in primo grado a 30 anni con rito abbreviato per l'omicidio diMeredith Kercher, ha rilasciato una dichiarazione spontanea davanti alla Corted'Assise di appello di Perugia, nella quale si rivolge direttamente allafamiglia della studentessa inglese uccisa a Perugia. “Voglio far sapere allafamiglia Kercher che non ho ucciso né violentato la loro figliola. Non sonoquello che le ha tolto la vita”. L'ivoriano si è rivolto all'avvocato FrancescoMaresca, che rappresenta i parenti di Mez come parte civile. Al legale, Guedeha chiesto di far sapere alla famiglia della vittima che “l'unica cosa dellaquale la mia coscienza deve rispondere e per la quale nessun tribunale potràassolvermi” è quella di non aver fatto tutto il possibile per tentare disalvare la studentessa inglese. E mentre la Corte d'Assise d'Appello di Perugia ha respinto le richieste della difesa di Guede in merito alla riapertura parziale dell'istruttoria dibattitimentale, all'ascolto di testimoni, alla disposizione di una perizia su un asciugami e il deposito di una loro consulenza del comportamento dell'imputato dopo il delitto, il procuratore generale ha chiesto la conferma della condanna a 30 anni di reclusione inflitta in primogrado a Guede. L'ivoriano, attualmente detenuto, ha assistito in aula alle parole delmagistrato. Il procuratore, inoltre, ha chiesto che a Guede non venganoconcesse le attenuanti generiche. «Guede non è credibile - ha detto ilpg - e ci ha raccontato una storiella». La ricostruzione della sera dell'omicidio - Nel corsodella dichiarazione spontanea, Rudy ha ricostruito quanto avvenuto la seradell'omicidio di Meredith, i giorni precedenti e quelli successivi. Haraccontato di avere incontrato Meredith il 31 ottobre del 2007, nel corso diuna festa in discoteca e di aver avuto con lei un appuntamento per la serasuccessiva: “Le ho dato un bacino sulla guancia e poi le ho detto ci vediamo”. Lasera successiva a quella dell'incontro entrò insieme a Meredith nella casa divia della Pergola, teatro del delitto: ci fu una lite tremenda tra Mez e AmandaKnox, sua coinquilina e imputata del delitto insieme all'ex fidanzato RaffaeleSollecito. “I miei soldi, i miei soldi, non la sopporto più”: così, secondo ilracconto dell'ivoriano, Meredith inveì contro Amanda. Tornata la calma, Rudy  spiega di aver avuto un approccio con lastudentessa inglese, ma non un rapporto sessuale. Dopo circa un quarto d'ora sirecò in bagno: “Ho sentito le voci di Meredith e di Amanda - ha riferito ancoraGuede - che discutevano dei soldi venuti a mancare. Ho sentito solo 'dobbiamoparlare' ma non mi sono preoccupato, perché pensavo fosse solo una discussionetra due ragazze che vivevano nella stessa casa. Mentre ero in bagno mi sonomesso ad ascoltare musica da un i-pod, ma alla metà del terzo brano ho sentitoun urlo fortissimo. Mi sono precipitato a vedere cosa fosse successo e incamera di Meredith ho visto una figura maschile. È stato un lampo e questapersona ha cercato di colpirmi. Sono indietreggiato e caduto in soggiorno. Aquel punto ho sentito qualcuno fuori della casa che scappava e diceva 'andiamovia, c'è un nero in casa'. Non ho avuto il coraggio di inseguirli, ma guardandofuori dalla finestra ho visto la sagoma di Amanda”. La fuga in Germania - Guede hadetto di essersi quindi recato nella camera di Meredith, che era stata ferita amorte alla gola con un coltello e di aver cercato di tamponare il sangue che leusciva dalla ferita. Meredith era agonizzante - ha sostenuto Guede - e cercavadi dirmi qualcosa, io le tenevo la mano. A quel punto sono entrato in uno statodi shock. Nella mia testa c'erano tanti perché senza risposta. Ho avuto paura”.Il giovane ha quindi affermato di essersi “ritrovato in Germania”, dove vennepoi arrestato, ma di non avere avuto “nulla da cui scappare”. Guede ha poidescritto il suo ritorno in Italia. “Questo, signor giudice - ha affermato - èquanto ho vissuto. Non ho niente da nascondere e non sono un bugiardo.Chiudendo gli occhi vedo ancora rosso dappertutto”.

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