Alcoa, occupata la fabbrica
Operai sequestrano i dirigenti
Erasuccesso negli anni Venti in Italia, durante il "biennio rosso", soloqualche mese fa è diventata una ‘moda' in Francia, e in breve anche l'Italia hafatto propria questa forma di protesta. È l'occupazione delle fabbriche e lapresa in ostaggio dei suoi dirigenti da parte dei lavoratori. I dipendentidella Alcoa di Portovesme, in Sardegna, hanno "sequestrato" lasede dello stabilimento, contro la decisione del colosso dell'acciaiostatunitense di bloccare la produzione: il direttore della fabbrica MarcoGuerrini, il vice direttore Sergio Vittori e gli altri dirigenti sono statitrattenuti dai lavoratori in assemblea per chiedere «risposte immediate». Loraccontano a un'agenzia di stampa Raffaele Loddo, uno degli operai dellafabbrica, e un lavoratore del settore amministrativo. All'esternodella fabbrica alcuni operai incappucciati rivendicano l'occupazione. Operai,amministrativi e tecnici della fabbrica, circa 200 persone, si trovano inquesto momento nella sala riunioni e hanno deciso che «da questo momentonessuno entra e nessuno esce», come afferma Loddo. «Rimaniamo qui sino a quandonon troveremo un accordo, non il 25 ma subito. Ci aspettiamo che l'Alcoaaccetti quello che ha offerto il governo e che blocchi la dichiarazione difermata della produzione, perché se si ferma un solo giorno lo stabilimento diPortovesme è morto». I lavoratori dell'Alcoa chiedono "risposte immediate" all'azienda eil ritiro del provvedimento di cassa integrazione immediata per lostabilimento, che è stato annunciato, e chiedono che vengano riprese letrattative. La produzione questa mattina è andata avanti, ma non si sa cosa succederà d'orain poi: «Bisognerà decidere - dice Loddo - siamo inca..ati». Nella fabbrica cisono già alcuni sindaci di comuni del circondario, come quelli di Carbonia eIglesias. I precedenti- L'occupazione avviene dopo che il gigante statunitense dell'alluminio Alcoaha deciso di sospendere la produzione nei due stabilimenti italiani. Dopo ladecisione della commissione europea che gli ha chiesto di restituire gli aiutiricevuti sul prezzo dell'elettricità in Italia. La multinazionale ha pertantodeciso di sospendere la produzione nei due stabilimenti in Italia, annunciandodi voler fare ricorso: "Alcoa fermerà temporaneamente la produzione nellesue due fonderie di Fusina e di Portovesme". Alcoa dà lavoro a 2.500persone in Italia. Nella chiusura dei due stabilimenti sono coinvolte 1000dipendenti diretti e 1000 lavoratori dell'indotto."Alcoa fermeràtemporaneamente la produzione nelle sue due fonderie di Fusina e diPortovesme", dove "duemila dipendenti diretti e indiretti sonointeressati" dichiara il gruppo in un comunicato. Alcoa dà lavoro a 2.500persone in Italia. La sospensione è stata decisa a causa "delle incertezzesulla fornitura di elettricità per i suoi forni di fusione a tariffecompetitive e per l'impatto finanziario della decisione della commissioneeuropea" aggiunge il comunicato di Alcoa. La commissione ha chiesto ierial produttore di alluminio di rimborsare le sovvenzioni avute dal 2006 suiprezzi dell'elettricità in Italia, sostenendo che si tratta di aiuti pubbliciillegali. L'ammontare degli aiuti da rimborsare non è stato divulgato, masecondo fonti sindacali citati dai media italiani, si eleverebbe a 270 milionidi euro.