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Calabria, dopo Eugenio Gaudio spunta Federico Maurizio D'Andrea: chi è l'ennesimo uomo in pole per diventare commissario

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I commissari in Calabria sono caduti come birilli. Dopo le dimissioni di Saverio Cotticelli e quelle di Giuseppe Zuccatelli, entrambi a causa di scandali imbarazzanti, ecco che il no è arrivato anche da Eugenio Gaudio. Il rettore de La Sapienza era stato designato come l'uomo perfetto per gestire la Sanità calabrese. Questo almeno quanto devono aver pensato Roberto Speranza e il governo prima che il diretto interessato frenasse. Il motivo? "Mia moglie non vuole andare a vivere a Catanzaro". E ancora, in una precisazione a Repubblica: "Ho trovato resistenze in casa, e a queste mi piego. L'ho segnalato per tempo al governo". E così la Regione si è trovata punto a capo, con un nome, quello di Gino Strada (anche lui tra i papabili candidati alla commissione ndr) ostacolato dallo stesso presidente facente funzioni Nino Spirlì. 

 

 

"La nomina di Strada non arriverà perché dovranno passare sul mio corpo, non abbiamo più bisogno di commissari né di missionari. La Calabria non è l'Afghanistan. A Gaudio dico che Catanzaro è una città bella, ci vivono persone eleganti, civili, oneste". Alla Calabria non resta dunque che puntare su un'altra candidatura. In pole al momento c'è Federico Maurizio D'Andrea, manager calabrese trapiantato a Milano nonché ex colonnello della Finanza ed ex presidente di Sogei ed Olivetti. E chissà se questa sarà la volta buona.

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