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Giovani e denaro: con la crisi

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responsabilizzati dai genitori

Maria Acqua Simi
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I teenagers italiani sono molti e sono potenti, con un potere d'acquisto enorme: circa 9 miliardi di euro la spesa generata dai loro consumi in Italia, secondo le stime di  TRU, fonte di informazioni ed insight sui giovani e la loro cultura in 25 Paesi e 5 continenti.  La crisi secondo i giovani- Importante notare la percezione della crisi economica da parete del mondo dei giovani. Il  55%  dei giovani intervistati ha dichiarato di averne percezione e di aver modificato, a causa della  recessione, il proprio  livello di spesa, ma  il restante 45%, sembra considerare la crisi come qualcosa di molto lontano dalla propria esperienza di vita: il 16% non sa nemmeno cosa sia. La consapevolezza  delle problematiche economiche attuali emerge solo a partire dai 18-19 anni, mentre la  famiglia sembra essere uno scudo protettivo che garantisce lo stile di vita dei  giovani  adolescenti, evitando di far pesare sui figli, direttamente, gli effetti della crisi.  Solo 1 ragazzo su 3, infatti,  segnala riduzioni di disponibilità economiche, il 20% circa riceve la stessa quantità di denaro, ma deve giustificare maggiormente  come  lo  spende, il 6% deve ora fare  dei  lavoretti in casa per ottenerlo, il 4%  deve fare più lavoretti. Quindi se ne deduce un quadro dove le  famiglie sono  più  attente, ma anche dove i figli sono tenuti ai margini  della realtà economica in cui vivono. Il trand- La  strategia più comune è quella di acquistare solo lo stretto  necessario (73%), ma un 24% segnala di rivolgersi a discount/negozi più convenienti, un 15% compra cose  di qualità/marca ed un 9% compra e vende su  internet.  Le marche rimangono quindi importanti nel sentire giovanile, a dispetto della crisi.

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