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Denise, udienza rinviata

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La sorellastra diserta l'aula

Silvia Tironi
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Cinque anni dopo il sequestroapproda in un'aula giudiziaria la vicenda della piccola Denise Pipitone,la bimba di quattro anni scomparsa l'1 settembre del 2004 a Mazara del Vallomentre giocava davanti casa. Questa mattina si è aperto, davanti al Gup diMarsala Sergio Gulotta, l'udienza preliminare nei confronti degli unici dueindagati, la sorellastra Jessica Pulizzi e il suo ex fidanzato Gaspare Ghaleb. Laprima deve rispondere di sequestro di persona, il solo di false dichiarazioniai pm. Ma entrambihanno disertato l'udienza preliminare: "Su questa udienza c'è troppaattenzione da parte dei mass media e dei fotografi - ha scritto la ragazza inuna nota - non ho la serenità per andare al palazzo di giustizia". Per lamamma di Denise, Piera Maggio, questa è la dimostrazione di una responsabilitàdella ragazza nella scomparsa della figlia: "Se non è presente avvaloraciò che ha dimostrato in questi anni". La donna è un po' delusa per ilrinvio dell'udienza preliminare: “mi aspettavo di più”, ha detto, “anche sequesto è solo un inizio: cinque anni sono lunghi. Ora confido in un processo intempi brevi. Siamo di fronte al sequestro di una bambina: l'unica vittima è miafiglia. La scelta degli indagati di non essere presenti oggi - ha aggiunto lamamma di Denise - mi conferma la loro vigliaccheria. Non è nascondendosi che sidimostra la propria innocenza. D'altronde tra Jessica Pulizzi e Denise c'è unlegame importante...”. Quanto alla “pressione mediatica” di cui Jessica haparlato nella sua lettera, la Maggio ha commentato: “Se voleva evitare questa perchénon collaborava e diceva la verità. Avvalendosi della facoltà di non risponderenon si fanno gli interessi di Denise. È mia figlia l'unica vera vittima di questavicenda”. Sorpresoanche il padre di Jessica, Piero Pulizzi, anche padre naturale di Denise:"Speravo di incontrarla qui per conoscere la verità". Con questorinvio di un mese, sottolinea quindi Polizzi, “è come se ci infliggessero unalenta agonia che ci fa morire giorno dopo giorno”. L'accusa chiederà di integrare questaipotesi di reato con la nuova norma varata nel luglio scorso all'interno delPacchetto sicurezza, che prevede la condanna fino a 15 anni di carcere per ilsequestro di minori che hanno meno di 14 anni e l'ergastolo in caso di mortedella bimba. I genitori di Denise, Piera Maggio e Tony Pipitone, sicostituiranno parte civile attraverso il loro legale, l'avvocato GiacomoFrazzitta che ha preannunciato la richiesta di un maxi risarcimento da partedella mamma della bimba. Anche il padre naturale di Denise, Piero Pulizzi, haannunciato una settimana fa la sua intenzione di costituirsi parte civile neiconfronti della figlia indagata. “Una decisione sofferta - ha spiegato l'uomo-che devo a Denise, per arrivare finalmente alla verità. Non sto accusandonessuno ma se ci sono dei colpevoli devono pagare”. Le intercettazioni - Agli atti dell'inchiesta,condotta dalla Procura di Marsala, figurano numerose intercettazionitelefoniche e ambientali. In una di queste, effettuata negli uffici delcommissariato di Mazara del Vallo dieci giorno dopo il rapimento della bimba,Jessica dice rivolgendosi alla madre, Anna Corona: “A casa cia purtai (l'hoportata a casa)”. In un'altra intercettazione, fatta ascoltare per la primavolta lunedì scorso nel corso della trasmissione di Raitre «Chi l'ha visto?»,si sente la voce di una bimba e quella di una donna che le ordina: «Staizitta». Un'intercettazione che l'avvocato Giacomo Frazzitta, invita a valutare«con cautela». Il legale dei genitori di Denise ha invece sollecitato più voltela Procura adapprofondire il filone relativo ad alcune intercettazioni che confermerebberolo spostamento di una delle persone coinvolte nelle indagini, avvenuto la nottedel primo settembre da Mazara del Vallo. Anche per questo motivo il penalistasi è opposto alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura inrelazione a questo filone di indagine che al momento è ancora contro ignoti.Nel corso dell'udienza preliminare il gup dovrà pronunciarsi anche su questarichiesta. Il caso - DenisePipitone è scomparsa da Mazzaro del Vallo (Trapani) il 1° settembre 2004 intorno a mezzogiornodi fronte alla propria abitazione in via La Bruna dove stava giocando. L'ultima ad averlavista è stata una zia alle 11,45. All'epoca aveva poco meno di 4 anni, essendonata il 26 ottobre 2000. All'inizio le indagini si sono indirizzate verso unrapimento a opera di nomadi o di un gruppo di pedofili. Infatti circa unmese e mezzo dopo la scomparsa una guardia giurata girò un video con untelefonino davanti a una banca di Milano di una bambina assieme ad alcuni romche aveva fatto pensare a Denise. Ma la pista venne abbandonata poco dopo perdirigersi invece in un rapimento per vendetta in ambito familiare. In questianni sono proseguiti i presunti avvistamenti di Denise in varie parti d'Italia,d'Europa e anche del Nord Africa, ma nessuno ha mai resistito a riscontri piùaccurati. Tre fascicoli - Sono tre i fascicoli aperti dallaprocura di Marsala nell'ambito di questa inchiesta: uno a nome di JessicaPulizzi (sorellastra di Denise)persequestro di persona, un secondo nei confronti di Gaspare Ghaleb (ex fidanzatodi Jessica) per false dichiarazioni, e il terzo era a carico di ignoti. Arresto - L'11 dicembre 2005 Jessica vennearrestata, ma per un'altra storia: «favoreggiamento» per aver aiutato il suonuovo fidanzato, Hakari Hamdi, a nascondere il coltello con cui colpì un uomodurante una rissa. La svolta - La svolta delle indagini èavvenuta all'inizio di settembre di quest'anno, quando Giuseppe Dassaro iniziaa collaborare con gli investigatori. Incatenta - Lo scorso 26 ottobre, inoccasione del settimo compleanno di Denise, la madre Piera Maggio si èincatenata davanti al Quirinale per sollecitare la modifica della legge sulsequestro di minori.

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