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Covid, Perugia zona rossa. Il dottor Giannico: "Virus mutato, sta cambiando tutto. Qui inizia la terza ondata"

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A Perugia torna l'incubo Covid. Da questa mattina la città è di nuovo in zona rossa insieme ad altri 64 comuni umbri. Le varianti del coronavirus, quella inglese e quella brasiliana, stanno mettendo a dura prova il sistema sanitario della Regione. Ecco perché si parla di terza ondata. "Siamo in ginocchio, siamo in ginocchio, questa amministrazione sta sbagliando tutto, paghiamo le assurde aperture di dicembre, era meglio restare chiusi e ricominciare a marzo", si sfoga con Repubblica uno chef stellato della zona. 

 

 

 

L'indice di contagio ha raggiunto quota 1,18. E intanto aumentano i ricoverati per Covid, 484 pazienti, il numero più alto dall’inizio della pandemia. A tutto questo si aggiunge la consapevolezza che la nuova ondata sia figlia delle due varianti del Covid isolate nei tamponi analizzati nei giorni scorsi. Quella brasiliana, in particolare, si è manifestata all’interno dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, a partire da due anziani entrati nei reparti di medicina generale con tampone negativo, che hanno sviluppato l'infezione successivamente, insieme ad altri dieci pazienti. Nello stesso ospedale, tra l'altro, ben 70 tra medici e operatori sanitari sono risultati positivi. 

 

 

 

Nei comuni vicini alla città di Perugia, invece, a spaventare è la variante inglese, molto contagiosa anche per bambini e adolescenti. "Dalla prima ondata abbiamo codificato percorsi ‘puliti’ e ‘sporchi’ e adottato un quantitativo enorme di disposizioni formali - ha spiegato a Repubblica Marcello Giannico, direttore generale del Santa Maria della Misericordia di Perugia -. Se noi abbiamo adottato misure uguali alla prima e seconda ondata, come si fa a dire che in questa fase i percorsi non siano stati rispettati? La mutazione del virus sta probabilmente mettendo in discussione le procedure". Infine a lanciare l'allarme è Antonella Mencacci, direttrice della scuola di microbiologia di Perugia: "Penso che le varianti siano già presenti in tutto il territorio nazionale e in Umbria si siano semplicemente manifestate prima".

 

 

 

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