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Vaccino, arrivano i primi "no" ad AstraZeneca: "E' scorretto, vogliamo Pfizer"

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Molti medici rifiutano il vaccino di AstraZeneca e chiedono quello di Pfizer. Lo dimostra quanto accaduto ieri nel Lazio: quando alcuni dottori della regione hanno scoperto che avrebbero ricevuto il siero di AstraZeneca hanno protestato e mugugnato: “Così non va, è scorretto dal punto di vista etico, la Regione ha scritto che il vaccino era Pfizer che copre il 90 per cento e invece ci danno AstraZeneca che arriva forse fino al 70 per cento”, ha spiegato a Repubblica una psichiatra romana.

 

 

 

E’ iniziata ieri, infatti, la fase due della campagna vaccinale in Italia. Si prevede, in particolare, che vengano immunizzati gli over 80 con le dosi Pfizer-Moderna e gli under 55 senza patologie con AstraZeneca. Tuttavia solo quattro regioni – Lazio, Piemonte, Lombardia e Toscana – risultano aver iniziato a somministrare le 249mila fiale dell’azienda anglo-svedese consegnate finora all’Italia. A prevalere, infatti, sono stati i dubbi sull’efficacia del vaccino di AstraZeneca, il taglio delle consegne, la piattaforma di prenotazione di Poste Italiane attiva solo in cinque regioni. 

 

 

 

Su Facebook, come riporta Repubblica, un gruppo di medici e odontoiatri liberi professionisti, iscritti all’Ordine di Roma, hanno rilanciato la polemica su AstraZeneca, definendo “scorretto” somministrare ai dottori con meno di 55 anni quel farmaco “perché hanno gli stessi rischi del personale sanitario ad oggi vaccinato in fascia prioritaria” con Moderna e Pfizer. Ecco perché alcuni hanno già chiesto alle Asl di togliere i loro nominativi dagli elenchi. Problemi anche in Emilia Romagna, dove le 18mila dosi di AstraZeneca a disposizione sono rimaste nei frigoriferi inutilizzate e dove le prenotazioni di 500 professori alla Ausl di Bologna sono state cancellate. 

 

 

 

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