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Coronavirus, zone rosse: incubo finito? Le indiscrezioni sui cambi di colori. Ma il giallo resta "vietato"

Foto: Lapresse

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Sono solamente quattro le Regioni rimaste in zona rossa: si tratta di Campania, Valle d’Aosta, Puglia e Sardegna, con quest’ultima che soltanto tre settimane fa era bianca, unica in Italia. Ma la pacchia sull’isola è durata poco e, a giudicare dallo scandalo dei 40 politici e dirigenti che si sono incontrati per un pranzo clandestino, è facile capire perché. Venerdì 16 aprile sarà una giornata cruciale per capire se l’Italia intera potrà abbandonare la zona rossa e magari iniziare a pensare alla reintroduzione della gialla. 

Tra due giorni, infatti, è attesa la solita cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità che valuterà il monitoraggio settimanale dell’andamento dei contagi: dopodiché verrà sentito il Comitato tecnico scientifico e arriverà l’ordinanza del ministro Roberto Speranza su eventuali cambi di colore che diventeranno effettivi dal prossimo 20 aprile. Inoltre tra domani e dopodomani sono previsti i primi vertici tra il governo presieduto da Mario Draghi e gli enti locali, con quest’ultimi che chiedono a gran voce di modificare i parametri e soprattutto di programmare le riaperture. 

Ritorno alla normalità che passa ovviamente anche dalla reintroduzione delle zone gialle: ad oggi Lazio, Umbria, Abruzzo e Alto Adige avrebbero una situazione epidemiologica tale da poter passare nella fascia di rischio più bassa, ma sarà da vedere se il governo terrà il punto fermo fino a maggio o concederà la reintroduzione delle zone gialle già a partire dal 20 aprile, come vorrebbero le Regioni. 

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