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Napoli, maxi truffa all'Inps

Falsi disabili: 53 in manette

Albina Perri
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Una cinquantina di persone sono state arrestate a Napoli per truffa aggravata, falsi in atto pubblico e contraffazione ai pubblici sigilli. La polizia giudiziaria ha eseguito le ordinanze di custodia cautelare emesse dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli e ha accolto le richieste del pm della Sezione reati contro la pubblica amministrazione della Procura. I 53 indagati sono agli arresti domiciliari; sono accusati dagli inquirenti di aver percepito ingiustamente pensioni di invalidità dovute ad una cecità del tutto inesistente. Secondo quanto si è appreso da fonti della Procura, i danni all'Inps finora accertati sarebbero di circa un milione di euro. Gli inquirenti avrebbero accertato illeciti nell'ambito del triennio 2007-2009. L'inchiesta è scattata a settembre di quest'anno, quando il Comune di Napoli ha denunciato una pratica per il riconoscimento dell'invalidità civile ritenuta falsa. Successivamente è emerso che la pratica fasulla non era l'unica, ma ce n'erano altre. La Procura spiega che «tale sistema è risultato contraddistinto dall'abile redazione di falsi verbali di accertamento sanitario dello stato di “non vedente” redatti anche mediante l'uso di falsi sigilli, mediante l'apposizione di false firme di medici realmente addetti alle visite di accertamento, mediante le indicazioni di numeri di protocollo dell'Asl di riferimento in realtà inesistenti oppure esistenti ma riconducibili a persone diverse dai falsi beneficiari». In tal modo, la documentazione risultava in apparenza preparata dagli uffici dell'Asl Napoli 1 e fatta giungere attraverso gli uffici comunali preposti ad una serie di attività di tipo amministrativo. «Attesa l'esistenza di un vero e proprio programma criminoso - spiega la Procura - stabilmente condiviso da più persone, sotto il profilo tecnico-giuridico, è stato ritenuto che il sistema escogitato sia comunque riconducibile alla fattispecie penale dell'associazione per delinquere, in relazione al quale sono in via di ulteriore approfondimento i ruoli e i personaggi, anche eventualmente appartenenti alla pubblica amministrazione, che hanno dato luogo al sorgere dell'associazione ed al suo svilupparsi». Invece, gli attuali arrestati rispondono solo dei reati di truffa e falso. La Procura sta inoltre svolgendo ulteriori indagini per verificare le posizioni di eventuali ulteriori falsi beneficiari, sia per le false pratiche di “non vedenti” sia per altre false pratiche riconducibili ad altre tipologie di invalidità civile. Gli inquirenti della Procura hanno anche tenuto a evidenziare che le investigazioni hanno avuto esito positivo «nonostante diversi tentativi di sottrazione, distruzione o occultamento di documentazione esistente nei locali della prima municipalità di Napoli». «La struttura criminale che falsificava la documentazione, composta con ogni probabilità da soggetti gravitanti nella zona del Pallonetto a Santa Lucia - precisa la Procura - ha dimostrato di possedere un'approfondita conoscenza delle procedure di erogazione delle pensioni di invalidità ed è riuscita ad infilarsi con particolare astuzia nel circuito amministrativo, che, all'esito di un iter burocratico, portava al riconoscimento della pensione». Particolarmente elaborati appaiono alcuni metodi utilizzati nella falsificazione dei documenti: basti pensare ai sigilli contraffatti in modo perfetto, al “ritocco” delle pupille sulle foto dei documenti d'indennità allo scopo di renderle quanto più simili possibile a quelle dei “non vedenti”, alla fittizia inclusione nel nucleo familiare dei falsi non vedenti di un numero rilevante di congiunti per aumentare l'importo dell'indennità corrisposta. Nel corso degli accertamenti è emerso che la quasi totalità delle persone coinvolte nella vicenda appaiono legate da vincoli di parentela o conoscenza; particolare curioso ma non nuovo, scoperto nel corso di indagini del passato simili a quella odierna è che molti dei falsi ciechi risultano essere in possesso di patenti di guida e abituali guidatori di auto e moto. Tra gli arrestati ci sarebbe un avvocato. Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dell'Inps e dell'Asl. Secondo gli inquirenti, l'Inps avrebbe subito un danno dell'importo di circa 100 mila euro. Dalle indagini sarebbe emerso che la presunta associazione per delinquere disponeva di centinaia di provvedimenti giudiziari di condanna al pagamento di somme di denaro muniti di formula esecutiva, emessi nei confronti dell'Inps e dell'Asl Napoli 1. Si tratta di crediti già riscossi in precedenti procedure esecutive mobiliari, illecitamente sottratti dall'archivio della sezione quinto bis del Tribunale di Napoli e che venivano nuovamente azionati sulla base di false procure apparentemente rilasciate dai creditori all'avvocato, che è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.

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