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Si prostituiva in malattia

Brunetta: "I dirigenti vigilino"

Eleonora Crisafulli
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«Il pesce puzza sempre dalla testa, come in tutti glienti pubblici anche in questo caso ci sono dirigentitenuti a vigilare e chiamati a rispondere delle malefatte dei lorosottoposti. Per carità, tutto può essere. Ma per me,un bravo dirigente dovrebbe sapere tutto».  Ha commentato così il mini­stro della PubblicaAmministrazione, Renato Brunetta, l'inchiesta sulla dipendente della Prefetturadi Treviso indagata per assenteismo. La donna era in malattia per stress,ma piuttosto che curarsi, si dedicava ad attività di prostituzione nellacasa di un amico, unico indagato (per favoreggiamento). Al momento la posizionedella quarantenne è infatti al vaglio degli inquirenti, ma l'ente pubblicoavrebbe già provveduto a trasferire d'ufficio l'impiegata. Nei suoi confrontipotrebbe profilarsi l'accusa di truffa ai danni dello Stato per mancatoservizio. A sollevare la questione sono stati gli inquilini di uno stabile, insospettitie disturbati da un frequente viavai di uomini nell'appartamento. Si è scopertoin seguito che la signora pubblicava annunci su giornali e web per contattare iclienti. La donna si descriveva come quarantenne, disposta a ricevere amici nelpomeriggio nella zona di Treviso Nord. Gli investigatori hanno accertato che iperiodi lamentati dagli abitanti dello stabile coincidevano con le malattie -in particolare influenze e ricadute - dichiarate all'ente pubblico perastenersi dal lavoro. Il ministro Brunetta ha criticatoi dirigenti e ha incalzato: «Se una cosa del genere accade in un Comune o in Provincia,enti amministrati da gente eletta, più se ne sparla meglio è. Visto che èaccaduto in prefettura, dove chi gestisce è nominato, è stato ritenuto piùopportuno non spendere troppe parole». In difesa del Prefetto si è espresso il ministro per l'agricoltura, Luca Zaia, interpellato sulla vicenda: «Devo innanzitutto portare la miavicinanza e il mio plauso al Prefetto che, in tempi non sospetti, cioènel maggio scorso, denunciò il fatto: oggi se c'è un'inchiesta in corso èproprio in virtù di un grande datore di lavoro. Se c'è un premio alla funzionepubblica, lo dobbiamo dare al prefetto di Treviso, Vittorio Capocelli. Hascoperto il fatto, lo ha denunciato ed oggi la Procura ha in mano un fascicoloche vi garantisco essere molto nutrito». Sull'assenteismo Zaia ha aggiunto: «Tolleranza zero. Chi si mette in malattia sia che apra un bordellosia che vada a far la spesa commette sempre un reato, perché noi cittadinicontinuiamo a pagargli lo stipendio».

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