Abruzzo, aggredito da orso
prognosi di 20 giorni
Il capo della Guardia Forestale del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, Luciano Sammarone, cerca di stemperare così l'aggressione dell'orso - di nome Carlo - a Pescasseroli (L'Aquila) ai danni di un operaio del centro visite: chiamiamolo solo... un incidente sul lavoro». L'orso, che ha aggredito l'operaio a morsi e unghiate, non è un orso marsicano, ma semplicemente un “bruno centroeuropeo balcanico”. Si tratterebbe quindi di un incidente e non di un “attacco” animale contro l'uomo, perché «non esiste letteratura di aggressioni del genere da parte di orsi in natura in Italia, e questo caso è relativo ad un orso in cattività - spiega Sammarone - si tratta di un animale d'origine centroeuropea, che fu sequestrato ad uno zoo sui Castelli romani e che è nel centro visite da tempo. Non è un marsicano, quelli li conosciamo bene e non fanno male a nessuno. Carlo è molto più grande dei nostri marsicani ed ha approfittato di un attimo di disattenzione di un operaio, ma è stato subito distratto dagli altri addetti». L'incidente è stato causato dunque proprio alla familiarità dell'operaio con l'animale in cattività, familiarità che avrebbe abbassato le precauzioni e la sicurezza dell'operatore. I medici hanno stabilito per Donato Paglia una prognosi di 20 giorni. Era entrato nel recinto occupato da un orso nel centro visite di Pescasseroli, quando è stato aggredito alle spalle dal plantigrado. Donato Paglia di 56 anni è ricoverato in gravi condizioni nell'ospedale di Castel di Sangro. La prognosi è riservata. I medici stanno valutando di sottoporlo a intervento chirurgico. Nell'aggressione l'uomo ha riportato la frattura di un braccio e numerose ferite lacero contuse in seguito ai morsi e alle zampate dell'animale. A soccorrerlo e a evitare il peggio sono state due guardie del Parco che, sentendo le grida dell'uomo, sono accorse nella gabbia e hanno portato in salvo l'operaio, dopo aver distratto l'orso che pesa oltre 3 quintali. Da una prima ricostruzione sembrerebbe che il cinquantaseienne si sia dimenticato di chiudere una delle due gabbie durante la pulizia del recinto dell'orso, che avrebbe approfittato della dimenticanza per uscire e aggredire il guardiano. Sulla vicenda i responsabili del Parco hanno immediatamente avviato un'inchiesta interna per ricostruire l'accaduto, mentre i carabinieri che sono intervenuti indagano per accertare eventuali responsabilità. L'uomo ferito si chiama Iodato Paglia, 56 anni ed è originario di Opi, in provincia dell'Aquila. Sembra che l'uomo durante le operazioni di pulizia delle gabbie si sia dimenticato di chiudere una porta del recinto. L'animale di grosse dimensioni (con un peso di oltre 300 kg) ha azzannato ripetutamente Paglia, procurandogli una serie di ferite in diverse parti del corpo. I sanitari dell'ospedale di Castel di Sangro dove è ricoverato fin dal primo momento lo stanno sottoponendo a tutte le cure del caso e non è escluso che nelle prossime ore possa essere sottoposto a un intervento chirurgico al braccio.