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Strasburgo condanna l'Italia

"No alla semilibertà di Izzo"

Silvia Tironi
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La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha condannato l'Italia per aver concesso la semilibertà a Angelo Izzo, il mostro del Circeo. "Concedendo nel 2004 la semilibertà a Izzo - sottolinea la Corte di Strasburgo - le autorità italiane hanno violato il diritto alla vita di Maria Carmela Linciano e Valentina Maiorano, uccise da Izzo il 28 aprile 2008, mentre godeva di questo beneficio". Le autorità italiane dovranno risarcire i familiari delle vittime con 45 mila euro per danni morali. La vicenda – Angelo Izzo, noto soprattutto per essere stato l'autore del “massacro del Circeo”, per il quale fu condannato all'ergastolo. Nel dicembre del 2004, ottenne la semilibertà dal carcere di Campobasso per andare a lavorare in una cooperativa. Il 28 aprile dello stesso anno, Izzo uccise Maria Carmela e Valentina Maiorano, rispettivamente moglie e figlia di Giovanni Maiorano, ex affiliato poi pentito della Sacra corona unita conosciuto precedentemente in carcere. L'omicidio scatenò durissime polemiche sulla presunta "leggerezza" con la quale Izzo usufruì di permessi premio durante la sua permanenza in carcere. Dopo essersi macchiato di questi altri omicidi, il mostro del Circeo fu condannato nuovamente all'ergastolo, con sentenza confermata nei due successivi gradi di giudizio.

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