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Santa Maria Capua Vetere, sospesi i 52 indagati per le violenze in carcere. Per la sinistra è "come la Diaz e Cucchi"

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Le violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere hanno sconvolto tutto il mondo della politica e non solo. Nei video diffusi da Domani si vedono diversi poliziotti pestare con calci e manganellate i detenuti all'interno del penitenziario. I 52 indagati, come scrive il Tempo, sono stati tutti sospesi al momento. La ministra della Giustizia Marta Cartabia ha già espresso "la più ferma condanna per la violenza e le umiliazioni inflitte ai detenuti, che non possono trovare né giustificazioni né scusanti".

 

 

 

Intanto il caso anima la politica. Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana ha dichiarato: "Si tratta di una vendetta. Nulla a che vedere con la giustizia. È altrettanto evidente che qui non si parla di ‘mele marce’. Quello che vediamo in azione è un sistema coordinato e organizzato, che dietro la divisa cela i più basilari istinti animali”. Parole di condanna anche dal Pd di Enrico Letta.

La deputata dem Barbara Pollastrini ha fatto dei paragoni azzardati con i casi Diaz e Cucchi: "Questa volta nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Prima, vent'anni fa, nella scuola Diaz di Bolzaneto durante le manifestazioni dei G8 dove morì Carlo Giuliani e poi nel 2009 il massacro di Stefano Cucchi in una caserma sulla Casilina: la parte oscura e la ferocia si sono scatenate e hanno colpito corpi e principi".

 

 

 

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