Finanziaria, posta la fiducia
Fini: "Scelta deprecabile"
Il Governopone di nuovo la fiducia alla Camera. Questa volta la questione è sullaFinanziaria. Lo ha annunciato in Aula il ministro per i Rapporti con ilParlamento, Elio Vito. La richiesta di fiducia è stata posta sull'approvazionedel testo licenziato dalla commissione Bilancio. L'Aula dovrà poi esaminare gliordini del giorno prima di passare al voto finale sulla Manovra che torneràquindi al Senato. Il voto è stato fissato per mercoledì, alle 12: lo hastabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Il voto finale sulprovvedimento è previsto per giovedì. Immediatala disapprovazione espressa dal presidente della Camera Gianfranco Fini, e la ‘tregua' con il premier e la coalizionesvanisce in un batter di ciglia. “La decisione di porre la fiducia sulla leggeFinanziaria”, ha sottolineato Fini, pur essendo “legittima”, è “deprecabileperché di fatto impedisce all'Aula di pronunciarsi sulla Manovra”. Secondo laterza carica dello Stato, inoltre, non si tratta di “una decisione in alcunmodo giustificabile da ostacoli di tipo procedurale” posti dall'opposizione madi “una decisione attinente esclusivamente a ragioni di carattere politico, nonnei rapporti tra Governo e opposizione ma unicamente nei rapporti tramaggioranza e Governo”. Laposizione assunta da Fini non è piaciuta affatto alla maggioranza: dopo la durareprimenda i rappresentanti di Pdl (Simone Baldelli) e Lega Roberto Cota, cuiil presidente della Camera stava dando la parola dopo i rappresentantidell'opposizione, hanno deciso infatti di non intervenire. A prendere la parola,fuori dall'Aula, è stato invece RobertoCalderoli: “Dalla presidenza della Camera ci si attende l'applicazione edil rispetto dei regolamenti e della Carta Costituzionale e non certovalutazioni sul fatto se sia deprecabile o meno una richiesta di fiducia, lacui valutazione di merito spetta all'esecutivo, in quanto la richiesta difiducia è finalizzata proprio a verificare il rapporto fiduciario intercorrentetra la maggioranza e l'Esecutivo”, ha sbottato il ministro per la Semplificazione. “Noncondivido, pertanto, questa valutazione di natura soggettiva, ancora di più -precisa Calderoli - quando si porta come fondamento del giudizio un'erratainterpretazione della richiesta del voto di fiducia». «Tutto questo, infatti, èavvenuto nel pieno rispetto delle indicazioni ricevute che prevedevano unapprofondito esame in commissione ed un'eventuale fiducia - conclude ilministro - soltanto sul testo votato in commissione”.