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Ddl contro reati web, Maroni:

"Né censura né legge speciale"

Eleonora Crisafulli
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«La proposta che domani discuteremo in Consiglio dei ministri non prevede alcuna legge speciale né reato specifico e non ci sarà alcun intervento censorio del governo». A dichiararlo è il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, al termine di un incontro con il presidente dei deputati del Pd Dario Franceschini, a proposito dei contenuti del provvedimento che verrà discusso domani. Il ministro ha spiegato che si sta pensando a «strumenti che permettano alla magistratura di intervenire per decidere se sul web si compie un reato e per rimuovere gli effetti del reato», dal momento che oggi «la magistratura può trovare il colpevole ma non può intervenire. Quindi stiamo pensando a norme ma non a nuovi reati perché anche sul web la magistratura applichi il codice penale che c'è». L'intento è quello di «rasserenare il clima ed evitare forzature che non sono opportune in questo momento». Per questa ragione si procederà con un disegno di legge e non con un decreto, in modo che sia consentito al Parlamento discutere «una materia così delicata». Antonio Palmieri, responsabile internet del Pdl, si è detto soddisfatto delle dichiarazioni di Maroni, che «confermano che nessuno nel governo e nella maggioranza ha mai pensato a leggi speciali per internet. Internet non è un luogo a parte e per questo è giusto perseguire i reati online applicando le leggi vigenti. Siamo lieti che il ministro accolga la nostra sollecitazione a intervenire non per decreto ma con un disegno di legge, a ulteriore garanzia per tutti. L'obiettivo resta sempre lo stesso: impedire che la spazzatura dell'odio sommerga la rete. Libertà di espressione non significa libertà di insulto o istigazione a delinquere. Internet non è una arena dove esprimere il peggio di sé. Dobbiamo educarci tutti a usarla liberamente ma responsabilmente».

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