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Generale Figliuolo, "voglio nomi e cognomi entro il 20 agosto". Retroscena, la sfuriata: ecco chi trema

Elisa Calessi
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Scuola e trasporti. Sono questi i due dossier della ripartenza. Quelli che preoccupano di più Mario Draghi, le Regioni, i tecnici e la struttura commissariale. E di questo si è parlato, ieri, nella riunione della Conferenza Stato Regioni. Ma la notizia che ha sorpassato ogni dibattito arriva nel tardo pomeriggio. Il commissario Francesco Paolo Figliuolo ha inviato a una lettera alle Regioni chiedendo di avere, entro il 20 agosto, «dati univoci» sul numero dei docenti non vaccinati. Nella lettera Figliuolo sottolinea che la lista è necessaria visto che finora sono arrivati dati che «in alcuni casi, evidenziano variazioni relative sia alle platee sia alle percentuali» dei vaccinati. Alle Regioni il generale chiede di chiarire, per quanto riguarda la platea, «la tipologia di personale in servizio che è stato considerato scolastico (dirigente, docente, Ata, amministrativo, ecc), distinguendo tra pubblico e privato (paritarie e non)». Quanto alle somministrazioni, si chiede di escludere dal conto il personale non in servizio e di chiarire il dato di coloro che si sono vaccinati ma non sono stati registrati come appartenenti alla categoria. Insomma, le Regioni devono dare, al più presto, dati precisi.

 

 

 

Il consiglio dei ministri

Del problema insegnanti si è parlato anche a Palazzo Chigi, nel vertice tra il ministro della Salute, Roberto Speranza, il commissario Figliuolo e il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli. E se ne tornerà a parlare oggi, insieme al nodo green pass, nella cabina di regia delle forze di maggioranza prevista per le 11.30 e nel consiglio dei ministri, convocato per le 16. Il governo spera, da qui al 30 settembre, di concludere la vaccinazione di massa. Dalla prossima settimana, grazie a un accordo tra il premier Draghi e la presidente della Commissione Ue Von der Leyen, arriverà in Italia un ulteriore milioni di dosi di vaccino Pfizer. Ma resta da decidere come affrontare il nodo dei docenti non vaccinati. Secondo Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, il problema della vaccinazione del personale scolastico «è in gran parte superato». Ha portato ad esempio la sua regione, dove «abbiamo il 100% delle adesioni alla campagna vaccinale non solo dei docenti ma di tutti». Quanto a quelle «dove ci sono ancora tanti insegnanti non vaccinati», meglio misure per «sensibilizzare e convincere». Riguardo, invece, all'obbligo vaccinale agli adolescenti «credo non sia neanche nella testa del governo», ha concluso. Non lo esclude, invece, Antonello Giannelli, presidente dell'Anp, l'associazione dei presidi, secondo cui il green pass per gli studenti potrebbe essere «una extrema ratio». L'altro dossier sono i trasporti. Bus, tram, metro, i mezzi che, a settembre, specie nelle grandi città, porteranno migliaia di studenti e professori a scuola. È l'anello debole del piano contro la variante Delta, evitando che si precipiti nell'autunno dello scorso anno che riportò, dopo poche settimane, milioni di studenti a casa.

Il nodo trasporti

Nella conferenza Stato Regioni si sono prese decisioni importanti. Anzitutto quella di destinare fino a fine anno, a regioni, province autonome e comuni, 450 milioni in più per finanziare i servizi aggiuntivi del trasporto pubblico locale. L'obiettivo è far fronte alla minor capienza dei mezzi imposta dalle regole anticovid. Il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini ha parlato di «un aiuto concreto e immediato per i territori». Risorse arrivate col via libera delle Regioni allo schema di decreto previsto dal Sostegni bis. E non è l'unico stanziamento per il trasporto. Sono ripartite tra le regioni risorse per oltre 7,5 miliardi: 2 da destinare al potenziamento delle linee ferroviarie regionali e all'acquisto di nuovi treni elettrici e a idrogeno, 3,4 per l'ammodernamento e l'efficientamento dei porti e 2 per la riqualificazione delle case popolari. Soldi che arrivano dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ma non è detto che questi soldi basteranno nell'immediato, come ha ammesso Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni: «Dobbiamo essere realisti, per portare il 100% dei ragazzi a scuola bisogna ampliare la capienza all'80% dei trasporti», ha detto in collegamento con Morning News su Canale 5. Il perché è presto detto: «I bus turistici non si possono utilizzare nei centri urbani e per ordinare dei nuovi mezzi serve in media almeno 1 anno e 2 mesi. Può aiutare quello che abbiamo fatto in Friuli Venezia Giulia dove abbiamo finanziato l'installazione sugli autobus di strumenti che vanno a purificare l'aria».

 

 

 

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