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Atto di solidarietà per il lavoro

approvato in Abruzzo

Monica Rizzello
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Il Consiglio provinciale di Chieti, riunitosi oggi al teatro comunale di Atessa, ha adottato all'unanimità un documento per favorire lo sviluppo ed il lavoro nel territorio. Alla seduta hanno preso parte i rappresentanti della Giunta regionale, parlamentari, sindacati. Sulla pesante crisi di lavoro e occupazione la maggioranza di centrodestra e l'opposizione di centrosinistra hanno sottoscritto un documento unico che impegna il presidente Enrico Di Giuseppantonio e la Giunta provinciale «a portare avanti un patto di solidarietà con gli altri enti locali, imprese e parti sociali». L'atto fa quindi riferimento a un osservatorio permanente con il compito di monitorare l'andamento dell'economia del territorio e proporre soluzioni condivise, studiando forme di sostegno per chi ha perso il lavoro a causa della crisi, e fornire canali agevolati per il reimpiego. Il documento propone anche la possibilità di creare un coordinamento fra i tre Patti Territoriali Provinciali (Chietino-Ortonese, Sangro Aventino, Trigno-Sinello), unitamente a Sviluppo Italia, per sviluppare azioni volte ad attrarre nuovi investimenti ed imprese nel territorio abruzzese. Inoltre, si punterà a promuovere un accordo con il sistema bancario locale, con programmi mirati di consolidamento dei debiti, ricapitalizzazioni e facilitazione di accesso al credito, e infine a verificare la possibilità di reperire fondi, chiedendo al Governo nazionale e alla Regione Abruzzo programmi di incentivi per lo sviluppo delle imprese. «L'odierna solenne riunione - ha spiegato Di Giuseppantonio - vuole essere testimonianza dello sforzo di tutte le forze politiche che rappresentano i cittadini della Provincia a lavorare insieme per alleviare i tanti problemi e le difficili situazioni che la nostra economia attraversa. Il Consiglio provinciale ha saputo dare innanzitutto prova di unità d'intenti e credo che questo sia uno dei risultati più importanti, al fine di concretizzare l'idea di un nuovo patto di solidarietà per l'occupazione, che deve essere stretto dalle istituzioni con i lavoratori, le rappresentanze sindacali e gli imprenditori».

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