Coronavirus, vaccinazioni in gravidanza. La denuncia: "Ostetriche escluse"
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di due ostetriche, Giovanna Coccini e Mavì Puglia
Il Comitato Percorso Nascita e Assistenza Pediatrica/Adolescenziale di Regione Lombardia e referenti delle Società Scientifiche, tenendo conto dei dati scientifici ed epidemiologici disponibili ad oggi, hanno affermato che:
- La vaccinazione anti Covid 19 deve essere raccomandata alle donne in gravidanza
- La vaccinazione anti Covid 19 può essere effettuata n qualunque periodo della gravidanza
- La vaccinazione anti Covid 19 va raccomandata anche durante l’allattamento materno che va promosso e sostenuto, non interrotto.
Le Ostetriche che, per profilo professione DM 740/1994, sono le professioniste che assistono le donne in gravidanza e puerperio, non sono riconosciute come figure specifiche nella campagna vaccinale anti Covid 19 promossa dal Ministero della Salute.
Con il 1° Decreto Legge “Sostegno” del 23 marzo 2021 viene di fatto riconosciuto ai soli infermieri e assistenti sanitarie la possibilità di eseguire le vaccinazioni in attività “LIBERO PROFESSIONALE” anche in corso di contratto di lavoro in azienda sanitaria sia essa pubblica che privata.
Resta esclusa quindi l’ostetrica/o .
Neppure con il 2° Decreto Legge “Sostegno Bis” del 24 luglio 2021 è stata inserita l’ostetrica come operatore assegnato alla campagna vaccinale e neanche le sono state riconosciute le “prestazioni libero professionali”.
La richiesta di inserire le ostetriche nel Decreto Legge avrebbe consentito un riconoscimento sia come operatore professionale in grado di erogare vaccinazioni, ma soprattutto avrebbe finalmente inserito le prestazioni libero professionali che tutt’oggi le ostetriche si vedono negate.
Infine riconoscere le ostetriche all’interno dei Decreti Legge avrebbe permesso di uniformare a livello nazionale il ruolo dell’ostetrica come vaccinatrice eliminando la discrezionalità non solo a livello regionale, ma soprattutto aziendale.