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Coronavirus, il "trucchetto" dei posti letto e l'allarme dei medici: "Sacrificati i pazienti oncologici e cardiopatici"

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Cosa non si fa per rimanere in zona bianca. Nelle Regioni che hanno i numeri su contagi e ospedalizzazioni più alti si sta assistendo sempre di più alla conversione dei posti in ospedale in letti Covid. In realtà, convertire i reparti ordinari va bene in caso di emergenza. Va un po' meno bene quando invece l'intento è solo quello di far quadrare i numeri. A lanciare l'allarme, come riporta il Giornale, sono i medici delle altre specializzazioni che iniziano a ravvisare un rischio sempre più forte per i pazienti oncologici, cardiopatici e generici, già fortemente trascurati nell'ultimo anno e mezzo. 

 

 

 

"Ricordiamoci che ci sono stati tra i 10mila e i 20mila morti per cause legate ai ritardi diagnostici e ai mancati interventi. Non possiamo certo permetterci di trascurare le altre malattie e sacrificare i posti letto degli altri reparti perché alcune Regioni cercano di evitare i blocchi", ha spiegato Carlo Federico Perno, direttore di Microbiologia all'ospedale Bambino Gesù di Roma. Eppure, fa notare il Giornale, le Regioni più a rischio restrizioni - come la Sicilia, la Calabria e la Sardegna -, starebbero cercando di rimandare in tutti i modi la zona gialla, anche perché la stagione turistica non è ancora finita. La cabina di regia del governo, comunque, ha fatto sapere che per questa settimana tutta Italia continuerà a stare in zona bianca. Qualche cambio di colore ci sarà solo entro la fine di agosto.

 

 

 

Prendendo il caso specifico della Sicilia, per ora la Regione guidata da Nello Musumeci ha evitato di passare in zona gialla. "Ha aumentato i posti Covid in ospedale di 196 letti in più rispetto a luglio - scrive il Giornale - in questo modo ha abbassato il tasso di occupazione dei reparti, rientrando nei parametri di legge per risultare zona bianca". Un "trucchetto" che sembra non dispiacere anche ad altre Regioni come la Sardegna e la Calabria. Ricordiamo che la zona gialla scatta quando in una Regione è occupato oltre il 10 per cento dei posti letto di terapia intensiva e il 15 per cento di quelli nei reparti ordinari. Al momento la Sicilia supera solo il limite dell'area non critica, 19,07%, mentre è al di sotto del 10% per le terapie intensive. 

 

 

 

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