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Green Pass, a Torino due prof a scuola senza certificato? Sbattuti fuori dal preside, loro lo denunciano

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Settembre è arrivato e con esso i primi problemi legati alle scuole e quindi al Green Pass. L’obbligo della certificazione verde è una questione di puro buonsenso, perché un docente o un membro del personale scolastico non vaccinato rappresenta un pericolo enorme, che mette a repentaglio il naturale svolgimento della didattica in presenza. Non se lo meritano gli studenti, devastati da un anno e mezzo di epidemia da coronavirus: loro hanno pagato il prezzo sociale e culturale più alto di tutti.

 

 

Eppure c’è chi non si piega: due professori di una scuola superiore di Torino hanno sporto denuncia per abuso d’ufficio dopo essere stati respinti dal preside della scuola dove insegnano. Ovviamente era stato impedito loro l’accesso al primo giorno di attività perché sprovvisti di Green Pass: i due insegnanti si erano presentati con un certificato medico che non è stato ritenuto valido. Forse è questa la nuova frontiera per provare a bypassare il Green Pass: farsi mettere nero su bianco da un medico una richiesta di esenzione vaccinale per motivi di salute.

 

 

Il preside ha però comunque respinto il certificato, pretendendo il Green Pass o il tampone. I docenti respinti si chiamano Alisa Matizen e Giuseppe Pantaleo, con quest’ultimo che ha dato la sua versione dei fatti: “Non sono un novax né un negazionista ma, essendomi informato, ho dubbi, obiezioni su questo vaccino. E non mi sono vaccinato per mie patologie pregresse”.

 

 

Insomma, un classico caso di “non sono novax ma”, che è poi quello che va per la maggiore: gente troppo impaurita da non capire che rischia molto di più non vaccinandosi adesso che l’estate volge al termine. Le reazioni avverse sono rarissime, in terapia intensiva il 94% dei ricoverati attuali sono non vaccinati, eppure ancora milioni di persone si lasciano avvolgere dalla paura e non capiscono che rifiutando il vaccino fanno un torto solo a loro stessi.

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