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Green pass, via libera per dipendenti pubblici e privati. Ira dei sindacati: "I tamponi siano gratuiti"

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Via libera al primo decreto sul Green pass anche dal Senato. Al centro l'estensione del passaporto vaccinale ai lavoratori del settore pubblico e privato, a cui hanno dato parere favorevole 189 parlamentari, 32 contrari e 2 astensioni. Il testo giovedì sarà all'esame della cabina di regia e poi approderà in Cdm e, infine, dovrebbe entrare in vigore il 10 o il 15 ottobre. "Le cose vanno fatte perché si devono fare, non per avere un risultato immediato", ha commentato Mario Draghi. La decisione è stata comunicata ai sindacati, con cui il premier si è incontrati, che però hanno chiesto di rendere "gratuiti i tamponi".

Immediata la reazione del segretario della Cgil Maurizio Landini: "Siccome è reso obbligatorio per tutti i luoghi di lavoro, pubblici e privati, e siccome per avere il green pass si prevede anche il tampone noi abbiamo ribadito che le persone non devono pagare per andare a lavorare. Perché qui stiamo parlando del green pass per lavorare non per andare al ristorante o andare al cinema o allo stadio".

E ancora, Landini ha ricordato di preferire "una legge per l’obbligo vaccinale. Chi lavora non deve essere messo in condizione di dover pagare il tampone". Sul costo ci saranno sicuramente altre discussioni, ma con ogni probabilità il governo non sarà disposto a cedere.

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