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Scoiattolo killer, terrore nei boschi italiani: le cifre della strage e gli estremi rimedi

Daniela Mastromattei
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Sono i Cip e Ciop di Walt Disney, animaletti deliziosi, teneri e simpatici nelle favole per bambini. Abili equilibristi, che si destreggiano con disinvoltura nei nostri boschi, balzando tra un ramo e l'altro degli alberi. Si nutrono di frutta, bacche, semi, noci, ghiande e funghi che raccolgono e nascondono in buche del terreno che poi ricoprono. Possono arrivare ad avere centinaia di tane che marcano con segnali olfattivi per ritrovarli al bisogno. Intelligentissimi, possiedono una memoria orientativa che contribuisce a mappare i luoghi dove celano il cibo. Stiamo parlando dello scoiattolo grigio che a differenza di quello rosso, originario del nostro Paese, non esisteva in Europa fino al secolo scorso. Questa specie nata nel Nord America è stata importata in Inghilterra, prima, e in Italia successivamente a partire dal 1948. Non c'è voluto molto per scoprire quanto sia prolifica, aggressiva e territoriale fino a rubare i nidi di altri animali per le sue scorte alimentari o portare alla morte gli animali più deboli. Non solo, lo scoiattolo grigio è pure portatore sano di un virus che uccide lo scoiattolo rosso il che, aggiunto alla sottrazione di cibo, condanna quest'ultimo ad una probabile estinzione. Ma non è solo pericoloso per la fauna locale, questo roditore ha la particolarità di avere i denti a crescita continua, deve quindi consumarli rosicchiando le cortecce d'albero provocando profonde fessure nei tronchi che vengono così attaccati dai parassiti e dal gelo d'inverno. Ecco perché i Cip e Ciop americani ora sono sotto attacco. A partire dalla Regione Emilia Romagna che infatti ha annunciato l'attivazione di un programma di eradicazione degli scoiattoli grigi nordamericani.

 

 

LO STERMINIO
Ovviamente c'è chi protesta e parla di «feroce e vergognoso sterminio», come la consigliera ex M5s Giulia Gibertoni, che chiama in causa la Giunta Bonaccini per la delibera di viale Aldo Moro in cui si stabilisce la cattura e la soppressione degli esemplari con anidride carbonica. Per la Gibertoni non si possono far pagare agli animali le scelte sbagliate degli esseri umani. Secondo la consigliera ex M5s sarebbe «necessario, prima di procedere con lo sterminio di un'intera specie, compiere ulteriori studi per approfondire l'inquadramento dello scoiattolo grigio in relazione all'ambiente naturale». Se la sua presenza deve essere circoscritta si possono sempre «utilizzare metodi ecologici, quale la sterilizzazione degli animali, come ha già fatto la Gran Bretagna», sostiene la Bibertoni. Certo, però per gli agricoltori, questi roditori entrati nell'immaginario delle generazioni passate sotto forma di graziosi animaletti disseminati dalla fantasia di Disney, da Biancaneve alla Bella addormentata, attaccano soprattutto i noccioleti, i cui frutti vengono divorati «prima della loro maturazione completa e fino a esaurimento della loro disponibilità, dopo circa quattro mesi». Neanche i semi restano indenni, dato che vengono immagazzinati nel terreno o nelle cavità arboree per sopperire alla scarsità di cibo nei periodi autunnali e invernali. Per chi deve fare i conti con le coltivazioni la possibilità di eradicazione assoluta sarebbe una soluzione. Ma come si fa a condannare a morte una specie solo perché domina sulle altre, dopotutto è una legge della natura.

 

 

L'ERRORE UMANO
C'è chi pensa non sia giusto condannare a estinzione lo scoiattolo rosso per colpa di un errore umano (l'aver importato una specie per un mero gusto estetico). Gli animalisti ovviamente insorgono: «Hanno già pronti i contenitori plastici ermetici da 10 litri in cui gli scoiattoli verranno prima rinchiusi e poi gassati con anidride carbonica. Lo ricordiamo, in Gran Bretagna, gli scoiattoli sono stati semplicemente sterilizzati attraverso un farmaco orale somministrato con del cibo. Ma in Emilia-Romagna vogliono sterminarli tutti!». Non ci stanno. E chiedono alla regione Emilia-Romagna che il programma di sterminio degli scoiattoli grigi venga subito fermato. «Oltre tutto sterminare una specie sarebbe un danno anche per tutto il sistema ambientale. Ormai dovrebbe essere ben chiaro a tutti che è necessario ora più che mai rispettare la vita di tutti e la natura stessa», sottolineano. Sul sito change.org è stata aperta anche una petizione a difesa degli scoiattoli.

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