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Green Pass? Né Natale né marzo, "fino a quando sarà obbligatorio": Mario Draghi, piano estremo contro i no-vax

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I numeri dello scorso autunno, quando si verificò una vera e propria nuova ondata, sono per fortuna lontani, soprattutto dal punto di vista dei ricoveri ospedalieri. Merito del vaccino, che ha alzato una barriera parecchio resistente ma non invulnerabile essendoci ancora milioni di italiani che hanno deciso di non vaccinarsi. Scelta legittima, ma che allo stesso tempo consente ancora al virus di circolare e di arrivare quindi a toccare anche i vaccinati, con la differenza fondamentale che quest’ultimi non sviluppano la malattia grave (salvo rari casi).

 

 

Siccome nelle ultime settimane è stata registrata una risalita dei contagi anche tra i vaccinati over 80 e il personale sanitario, il governo sembrerebbe intenzionato a muoversi su due binari: quello del Green Pass e quello della terza dose. Per quanto concerne la certificazione verde, tanto contestata in certe piazze (come quella di Trieste, che non a caso è dove il Covid sta trovando facile presa grazie ai tanti non vaccinati), l’esecutivo presieduto da Mario Draghi sta pensando di prorogare l’obbligo nei luoghi di lavoro e in quelli di svago fino alla prossima estate.

 

 

Evidentemente quella del Green Pass viene ritenuta la misura attualmente migliore per tenere a bada la situazione epidemiologica e allo stesso tempo provare a incentivare il più possibile la vaccinazione, magari puntando sul cedimento di chi aveva pensato di tirare a campare fino a dicembre pagando tamponi ogni 48 ore. Per quanto riguarda invece la terza dose, nei prossimi mesi sarà decisivo coprire soprattutto gli over 60, i fragili e tutti i lavoratori come sanitari e insegnanti.

 

 

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