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Veneto, contagi: nuovo record da inizio pandemia. Le cifre-choc e l'incubo di nuove chiusure

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Il coronavirus non si arresta. I numeri della pandemia danno parecchio da preoccupare. In particolare al Veneto, che nelle ultime 24 ore ha registrato il record storico da inizio emergenza. Il bollettino quotidiano ha registrato 7.403 nuovi contagi. Cifre, secondo il report della Regione, che portano il totale a 617.653 infetti dall'inizio dell'epidemia. Le vittime salgono invece a 12.3336 (+29). Un'impennata che potrebbe essere legata al minor tasso di registrazione dovuto al rallentamento festivo. Negli ultimi giorni, infatti, i nuovi casi si attestavano ad oltre 2mila unità. Cala però la situazione degli ospedali: i ricoverati sono 1.164 (-49) in area medica, e 170 (-7) in terapia intensiva.

Non vanno meglio le altre Regioni. A lanciare l'allarme ci ha pensato Alessandro Vergallo. Il presidente nazionale dell'associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani raggiunto dall'Adnkronos ha voluto mettere in guardia circa la pressione negli ospedali. "Abbiamo ancora 3-4 settimane prima che le intensive arrivino a riempirsi - sono stete le sue parole -. A metà gennaio potremmo avere i posti letto di rianimazione Covid totalmente occupati. Senza dimenticare poi che alcune Regioni hanno dati peggiori e già oggi sono in sofferenza". 

D'altronde i dati diffusi dal ministero della Salute nella giornata di lunedì 27 dicembre, il giorno a ridosso delle festività di Natale, non fanno ben sperare. Si parla di 30.810 contagiati, 9.992 guariti e 142 morti a fronte di 343.968 tamponi analizzati, con il tasso di positività che è stato rilevato al 9 per cento. Proprio per evitare di bloccare il Paese, il commissario Figliuolo sta pensando a quarantene diverse per i vaccinati e i non vaccinati. "La riflessione - ha detto - l’abbiamo fatta questa mattina con il ministro Speranza. Gli scienziati stanno studiando con l’Istituto superiore di sanità".

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