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Walter Ricciardi, l'accusa a Beppe Sala e De Magistris: "Covid, hanno causato 70mila morti"

 Walter Ricciardi

Fabio Rubini
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La seconda ondata di Covid poteva essere contenuta? E la terza evitata? Secondo Walter Ricciardi, super consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, sì. Il medico lo ha detto senza mezzi termini nel corso di un'intervista rilasciata a Il Mattino di Napoli. Ricciardi, però, non si è fermato lì e ha puntato il dito sui presunti responsabili, con tanto di nomi e cognomi, giusto per non lasciare nulla all'interpretazione altrui. Citiamo letteralmente dal quotidiano partenopeo. Alla domanda dell'intervistatore su un possibile rammarico durante la gestione della pandemia, Ricciardi risponde: «Quello più grande è non essere riuscito a far fare il lockdown a Milano e Napoli durante la seconda ondata per la strenua contrarietà dei sindaci - per la cronaca, rispettivamente Beppe Sala e Luigi De Magistris, ndr -, che scrissero al ministro». Ricciardi però non si ferma qui e affonda il colpo. E che colpo! «In realtà avremmo evitato la seconda ondata, bloccato la trasmissione dei contagi e limitato la terza ondata che hanno coinvolto tutte le regioni italiane provocando 70mila morti. Venni attaccato da tutti mentre ci avevo visto giusto».

 

 

 

Chiamati in causa, nel corso della giornata, ovviamente, è arrivata la replica dei diretti interessati. «È destituita di ogni fondamento, e sarà valutata nelle opportune sedi, la ricostruzione fornita da Ricciardi scrivono Sala e De Magistris in una nota congiunta -. La nostra attività e il nostro impegno sono sempre stati protesi alla massima collaborazione istituzionale, ribadita e sottolineata con forza nella nostra lettera al Ministro Speranza». E ancora: «Nessuna strenua contrarietà, come afferma Ricciardi, ma anzi la massima disponibilità al dialogo e al lavoro comune su temi molto complessi e dagli effetti potenzialmente drammatici, come scrivevamo nella nota al Ministro (che comunque alleghiamo) cui spettava, come si sa, assieme alle Regioni, ogni decisione in merito», concludono Sala e De Magistris. Nella nota i due sindaci (De Magistris ora non lo è più) riportano anche la comunicazione a doppia firma inviata il 20 ottobre 2020 al ministro della Salute Roberto Speranza nella quale esprimevano «preoccupazione per le dichiarazioni rese alla stampa dal professor Walter Ricciardi, consulente del ministero per l'emergenza Covid19» e chiedevano se quanto sostenuto dall'ex presidente dell'Istituto superiore di Sanità fossero solo sue considerazioni o esprimessero valutazioni di Speranza, del ministero e «se alla base di esse stiano informazioni o riflessioni ulteriori rispetto a quelle in nostro possesso». «Sono dichiarazioni che toccano temi e problemi molto complessi e dagli effetti potenzialmente drammatici, tanto per la salute dei cittadini quanto per la vita sociale ed economica delle nostre città», spiegavano i sindaci di Milano e Napoli.

 

 

 

Cosa aveva detto in quell'occasione Ricciardi? Aveva chiesto a mezzo stampa il lockdown mirato per le città di Milano e Napoli, spiegando che: «Ci sono delle aree del Paese dove la trasmissione è esponenziale e le ultime restrizioni adottate, che possono essere efficaci nel resto del territorio, in quelle zone non bastano a fermare il contagio». Come è noto le due città non vennero chiuse ma da lì a pochi giorni, il 3 novembre, verrà approvato il Dpcm che dividerà l'Italia in colori e istituirà il coprifuoco serale e durante le feste di Natale. Concludendo. Le accuse mosse da Ricciardi sono pesantissime. Se provate potrebbero gettare una nuova luce sulla vicenda del Covid in Italia e in particolare in Lombardia, dovea finire sul banco degli imputati furono il governatore Attilio Fontana e l'allora assessore al Welfare Giulio Gallera. Una tesi, quest' ultima, che l'archiviazione di numerose inchieste aveva già fatto traballare. 

 

 

 

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