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Romina Vento morta nell'incidente? Indagato il marito, gesto folle al volante: l'ipotesi che sconvolge Bergamo

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Un incidente nel Bergamasco è costato la vita a Romina Vento, 44 anni, madre di due figli. Il corpo della vittima è stato recuperato dai sommozzatori di Treviglio nelle acque dell'Adda a Fara Gera d'Adda, a circa trecento metri dall’auto. Nell’incidente era coinvolto anche il marito di Romina, Carlo Fumagalli, il quale avrebbe raggiunto la riva a nuoto salvandosi. Secondo una prima ricostruzione non si tratterebbe però di un incidente. L’uomo è ora accusato di omicidio volontario aggravato.

 

 

Il marito era stato interrogato nella notte dell’incidente dai carabinieri del posto per ricostruire le dinamiche dell’accaduto. Al momento del fatto i figli non si trovavano in auto con i coniugi ma erano rimasti a casa a Fara D’Adda. Ad avvisare i soccorsi sono stati dei testimoni che hanno sentito le grida provenire dal fiume. Secondo i Carabinieri di Treviglio l’uomo si sarebbe volontariamente gettato in acqua con l’auto provocando così la morte per annegamento di Romina. La nota dei Carabinieri riporta: “Alcuni testimoni oculari avrebbero visto l’autovettura che a velocità sostenuta passava nel varco esistente tra due tratti di guardrail della strada che costeggia l’Adda terminando la corsa nel letto del fiume, dove si inabissava quasi completamente. I testimoni avrebbero udito una voce femminile chiedere aiuto e successivamente, accese le torce dei cellulari, avvistato un uomo che, nuotando fino alla lingua di terra che si erge in mezzo al fiume, vi scompariva dentro tra la folta vegetazione presente”.

 

 

Sul corpo della donna è stata disposta l’autopsia. "Le indagini, condotte per tutta la notte dai militari della Sezione Operativa di Treviglio, hanno consentito, oltre che di ricostruire gli eventi e formulare l’ipotesi delittuosa di omicidio volontario, per la quale l’uomo veniva tratto in arresto", si legge ancora nella nota. "Recuperata dall’acqua, la salma è stata trasportata per la successiva autopsia presso la camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo su disposizione dell’Autorità Giudiziaria della Procura di Bergamo. L’arrestato nella mattinata veniva condotto presso il carcere di Bergamo, e messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria”.

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