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Roma, Roberto Gualtieri fa pagare la raccolta dei rifiuti anche se non li ritira

Francesco Storace
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A Roma non c'è solo la Grande Monnezza che social e tv immortalano ogni giorno. C'è anche quella distribuita in formato letterina da un sindaco che vive sulla Luna. Roberto Gualtieri ha promesso di tagliare la Tari - per un servizio inesistente - del 4 per cento. Ovvero, paghi trecento di tariffa, ti faccio risparmiare dodici euro l'anno. Da ricovero. Ci vorrà l'avvocato per pretendere il rispetto delle norme. Il Comune è inefficiente nell'erogazione del servizio di pulizia della città: ha il dovere di sospendere il pagamento della tariffa o ancora meglio di restituire fior di quattrini ai cittadini. In quelle pretese esosissime ci sono anche colonne di camion che portano i rifiuti fuori regione se non fuori Italia. E pagano i contribuenti. Gli impianti esistono anche nel Lazio, ma non si utilizzano come si dovrebbe perché non graditi a chi comanda.

 

 


COSA DICE LA NORMA
Che cosa vuole Gualtieri? Uno sciopero fiscale sui rifiuti? Lo sa che tra i suoi doveri ci sono anche quelli fissati dalla legge di stabilità del 2014? Legga bene l'articolo 1, comma 656. È facile, ci siamo riusciti persino noi. Il tributo sui rifiuti «è dovuto nella misura massima del 20% della tariffa, in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, ovvero di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento, nonché di interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall'autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all'ambiente». Si guardi attorno, il sindaco, e capisca che l'esasperazione ha un limite. Altro che lo sconticino di una dozzina di euro.

 

 

Di più, nel 2017, con l'ordinanza n. 22531 del 27 settembre, persino la Corte di Cassazione ha stabilito che «i contribuenti hanno sempre diritto alla riduzione della tassa o della tariffa rifiuti in caso di grave disservizio e protratto nella gestione della raccolta, anche se il disservizio non è responsabilità diretta del Comune». Ma lui, il primo cittadino, preferisce sfottere i cittadini romani. Annaspa senza riuscire a risolvere i problemi mentre la città accumula immondizia ovunque con temperature infernali e roghi quotidiani dovuti in larga parte all'incuria e alla mancanza di pulizia. Gli rispondono a frotte sui social, una a caso: «Io ho il porta a porta, mA non raccolgono neppure il giorno previsto e mi devo tenere l'immondizia una settimana vicino al cancello sperando che la settimana dopo la portino via». Capito, signor sindaco?

 

 


DIRITTO ALL'ESENZIONE
Sul sito del ministero da cui è piombato su Roma, Gualtieri potrà trovare le regole per l'esenzione dalla Tari, un diritto dei suoi amministrati. Oppure punta a farsi intentare una class action per poi piangere su quelli di prima con cui però il suo partito vorrebbe allearsi e che gli vorrebbero incenerire il termovalorizzatore su cui dice di scommettere? A Roma siamo al limite - di nuovo - dell'emergenza sanitaria. I cinghiali sono padroni del territorio. I rifiuti restano a terra. È una vergogna assoluta. E il Codacons sta preparando una class action da presentare al Tar del Lazio contro Roma Capitale e Ama spa volta a costringere l'amministrazione a tenere pulita la città e ottenere la sospensione della Tari per un periodo di 6 mesi in favore di tutti i cittadini romani, in virtù della mancata raccolta dei rifiuti e dell'emergenza vissuta. Memo finale. Giusto un anno fa, quindi in era Raggi, due rappresentanti della Lega, Fabrizio Santori e Monica Picca, presentarono un esposto alla magistratura. Sembra oggi. «Roma è invasa da spazzatura non ritirata, cassonetti colmi e strade e marciapiedi invasi da ogni genere di rifiuti (anche pericolosi). «Cumuli di rifiuti in ogni strada, nei pressi di scuole, ospedali, luoghi pubblici sono diventati fonte attrattiva per animali di ogni genere (cinghiali, gabbiani, cornacchie, piccioni, formiche, topi, blatte ed insetti vari)». E tanto altro ancora. Magistratura ovviamente ferma. Gualtieri pure. 

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