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Cessalto, abbandonato a 16 anni in autogrill sulla A4: la storia che sconvolge l'Italia

Serenella Bettin
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Non è di certo il caldo asfissiante di questi giorni il responsabile di gesti folli compiuti dai genitori a danno dei figli. Alcuni sono così crudeli da accoltellare le creature nate dal loro stesso grembo, di uccidere neonate indifese, lasciarle perire come piante al sole, senza acqua né cibo per giorni. E sono anche capaci anche di abbandonarli lungo le autostrade, come animali non più graditi.
Un tragitto quello della A4, direzione Venezia-Trieste, che collega l'Est con l'Ovest d'Europa. Qui ogni giorno ci fluiscono camion, auto, moto, una strada conosciuta non solo per le sue vittime - nel 2021, 21 morti ma anche perché canale di collegamento per i banditi, i fuorilegge, i migranti che prima del covid si attaccavano ai cassoni dei camion e approdavano in Italia.
Qui, soprattutto all'altezza dell'uscita di Cessalto, un Comune che è l'ultimo spicchio in provincia di Treviso, ci finisce di tutto. Animali abbandonati, veicoli. Il neosindaco Emanuele Crosato ogni settimana chiama il canile per riuscire a dare una sistemazione a questi cuccioli indifesi mollati lì da uomini incivili. Di media sono tre a settimana. Ma di dover soccorrere un giovane ragazzo ancora non gli era capitato. Il fatto è avvenuto un mese fa. Il minore, 16 anni, albanese, è stato abbandonato dai genitori in Autogrill, nell'area di servizio Calstorta. Fu la polizia stradale ad avvertire il Comune - all'epoca non guidato da Crosato - e da lì i servizi sociali se ne sono presi carico. Anche perché, essendo un minore non accompagnato, non lo si può rispedire indietro. E veniamo al momento in cui il ragazzino viene messo in una struttura protetta del veneziano, struttura che costa la bellezza di 150 euro al giorno. Per provvedere alle necessità del ragazzo, la neogiunta del Comune di Cessalto si è dovuta riunire per deliberare 18 mila euro a favore del sedicenne. Una bel regalo si è ritrovato il sindaco appena eletto, che il 30 luglio spegne 40 candeline.

Ma Cessalto è un Comune piccolo, gli abitanti sono 3.800, con poco personale adibito e risorse assai limitate, e per di più ospita varie donne ucraine. Il ragazzino non parla una parola di italiano, non ha con sé documenti, finora non ha comunicato nulla né sulla sua provenienza, né sulla sua famiglia. Una cosa l'ha detta: che vuole lavorare per dare i soldi al suo nucleo familiare. Il punto è il salasso che l'amministrazione si trova a dover pagare. Anche perché per far avere i documenti al sedicenne, in Italia ci passano le calende greche. «Questi costi - dice a Libero il sindaco Crosato - ricadono sull'amministrazione comunale. La struttura dove si trova il ragazzo ci chiede 150 euro al giorno. Il che vuol dire che al mese ci costa 4 mila euro. Io destino volentieri i 18 mila euro per un ragazzo, però li tolgo da altre parti. Noi sindaci siamo completamente lasciati soli. Volevo dargli la possibilità di vivere serenamente, senza però che fosse tutto sulle spalle del comune. Da una parte guardo i bilanci, dall'altra mi dico: se fosse mio nipote? Ora proveremo a vedere se c'è la possibilità di inserirlo in qualche famiglia». La legge prevede che il Comune dovrà provvedere a lui fino al compimento della maggiore età. Soldi che ne se vanno, oltre a quelli già spesi per smaltire rifiuti e veicoli marci sul ciglio di una strada. Solo che qui si tratta di una persona. E per fortuna, checché ne dicano le anime belle, siamo ancora umani. 

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