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Fratelli bianchi, l'amico rivela: "Non avete capito. Cos'è successo davvero quella sera"

I fratelli Bianchi

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Omar Shabani faceva parte della comitiva di Gabriele e Marco Bianchi la notte del 6 settembre 2020, quella in cui ha perso la vita Willy Monteiro Duarte in una rissa avvenuta per le strade di Colleferro. Shabani, 26 anni, si trova agli arresti domiciliari per un’altra vicenda (associazione e delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti) e ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera.

 

 

“Ho detto al processo quello che avevo visto ma non sono stato ascoltato (è stato ritenuto non attendibile, ndr) - ha dichiarato - altrimenti all’ergastolo ci sarebbero anche Pincarelli e Belleggia (che invece hanno avuto rispettivamente 21 e 23 anni, ndr). Ero lì ma non ho toccato nessuno. Facevo parte della comitiva ma non sono io quello che ha preso a calci Willy. Sono solo un testimone di quella notte. Io non c’entro”. La sua versione sui fatti di quella notte è la seguente: “Noi non c’eravamo resi conto che il ragazzo fosse morto. Uno esclude a priori la possibilità della morte e noi non potevamo immaginarla in quel momento”.

 

 

“Quella fu una rissa di paese - ha aggiunto - voi non lo sapete come funziona nelle piazze di paese. Ci si scontra, si fa anche a botte, purtroppo è così”. Shabani ha assicurato che adesso la sua vita è cambiata: “Sono diventato padre e ora anche io vedo le cose da un altro punto di vista. Per tutti sono l’amico dei Bianchi e di conseguenza un poco di buono. Non ho più il diritto di esprimere un parere. Ricevo lettere di minaccia anonime”.

 

 

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