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Fisco, armi spianate: arriva una valanga, 5 milioni di cartelle

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A ridosso delle elezioni del 25 settembre sugli italiani si sta per abbattere il Fisco. E l’impatto rischia di essere devastante, dato che entro dicembre arriveranno circa 5 milioni di cartelle esattoriali che erano state sospese per via dell’emergenza Covid. La macchina dell’Agenzia delle Entrate è ripartita a pieno regime esattamente un anno fa e ha già notificato 10 milioni di cartelle: l’obiettivo è arrivare a 15 entro la fine dell’anno.

 

 

La bozza di convenzione previsionale messa a punto dall’Agenzia delle Entrate con il ministero dell’Economica prevede che almeno il 70% delle cartelle sospese per Covid vengano recapitate prima che il 2022 finisca: si stima di riscuotere oltre 9 miliardi di euro. Il restante 30% di cartelle verrà invece inviato nel 2023: per il prossimo anno la stima è di almeno 11 miliardi recuperati, che dovrebbero salire a 12 nel 2024, almeno secondo le previsioni contenute nella bozza di convenzione.

 

 

Intanto, però, c’è un fenomeno in atto che sta creando confusione: diversi contribuenti stanno ricevendo la notifica dell’atto di pagamento delle cartelle con una pec che non è più valida. Per questo motivo stanno piovendo ricorsi, con i giudici che al momento risultano divisi: alcuni danno ragione all’Agenzia, altri ai contribuenti.

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