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Bologna, uccisa a martellate. Calcio sotto choc: l'assassino è Giovanni Padovani

Alessandra Matteuzzi

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Alessandra Matteuzzi, di 57 anni, è morta ieri sera 23 agosto, in seguito a un trauma cranico, a Bologna, in via dell'Arcoveggio, dopo essere stata aggredita a martellate dall'ex compagno. La polizia ha comunicato come siano in corso ulteriori accertamenti sulla dinamica dell'accaduto. Secondo le prime informazioni, dopo una violenta lite tra i due, segnalata da alcuni vicini, all'arrivo delle volanti, Matteuzzi è stata trovata riversa a terra con ferite alla testa, in stato di incoscienza. L'aggressore, Giovanni Padovani, avrebbe colpito con un martello la donna nel cortile del palazzo dove abitava. In base a quanto ricostruito, il 27enne, calciatore della Serie D, è stato arrestato con l'accusa di omicidio.

 

 

Padovani, che è originario di Senigallia, in provincia di Ancona, nell'ultima storia Instagram aveva pubblicato una immagine in bianco e nero dell'autostrada. L'uomo, che negli anni ha militato in diverse squadre di serie minori, al momento giocava come difensore centrale nella Sancataldese, dove compare ancora tra i componenti della rosa, squadra con sede a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, e che milita in serie D.

 

 

"Da quello che ho capito, sabato, parlando con alcuni compagni, aveva detto che sarebbe andato via perché non sentiva le condizioni di poter giocare a livello mentale, ma non so di che problemi si trattasse. Diciamo che poi abbiamo capito, quali potevano essere i problemi", racconta a LaPresse  Salvatore Pirrello, l'avvocato che rappresenta la Sancataldese, dove giocava, da soli 15 giorni Padovani. "Diceva che stava rientrando a casa perché non poteva stare più qua, ma della questione della ex compagna non ne aveva parlato e anche noi non la conoscevamo. Dopo che sabato era andato via dal ritiro senza dire niente e domenica non si era fatto sentire, lunedì abbiamo provato a contattarlo. Poi ci ha chiamato lui, al pomeriggio, e gli abbiamo detto che non c'era bisogno che ritornasse e che doveva cercarsi delle squadre". Il rappresentante della Sancataldese ha dichiarato che i componenti della società sono rimasti "sconvolti" dall'accaduto e ha aggiunto: "Avevamo capito che per andarsene via doveva essere successo qualcosa di particolare, però lui ieri aveva chiamato o aveva mandato un messaggio a qualcuno, dicendo di voler tornare perché aveva risolto i problemi".

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