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L'aria che tira, rogo in pieno centro a Milano: orrore contro FdI e Meloni

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“No Meloni Day”. È la manifestazione lanciata da formazioni studentesche e centri sociali contro il governo presieduto da Giorgia Meloni: a partecipare un migliaio di ragazzi, che ha fatto partire la protesta da largo Cairoli, a Milano. Tanti gli slogan, i cori e i cartelli contro un esecutivo che è accusato di negare i diritti sociali e civili e di aver introdotto il merito nella scuola, aumentando la competizione.

Non è mancato qualche momento di tensione, come quando gli studenti hanno imbrattato la vetrina dell’Enel in via Broletto: hanno lanciato una tanica di vernice blu, a rappresentare il petrolio. Inoltre sono state bruciate diverse bandiere di Fratelli d’Italia, un gesto d’odio più che di protesta, che è invece legittima. “La nostra analisi - ha dichiarato la studentessa Alice ai microfoni de L’aria che tira, su La7 - non si basa esclusivamente sulla scuola ma abbiamo una visione intersezionale della politica, del mondo e della società. Quindi la Meloni non è un simbolo negativo solo per quanto riguarda il mondo della scuola, ma è tutto un concatenarsi di fattori particolari, dal razzismo al sessismo istituzionale e alla criminalizzazione del dissenso, passando dal controllo dei corpi”.

 

Ma perché bruciare le bandiere del partito che ha vinto regolarmente le elezioni e che è quindi stato scelto dalla maggioranza per governare? È la domanda rivolta dallo studio alla studentessa: “Noi viviamo a pieno le conseguenze di un governo che si insedia, ma il problema non è solo questo esecutivo. Anche quelli definiti di sinistra non ci hanno dato nulla, non ci sentiamo rappresentati”.

 

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