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Messina Denaro, il dettaglio che svela tutto: "Quanto gli resta da vivere"

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Matteo Messina Denaro è stato arrestato dopo 30 anni di latitanza. I carabinieri lo hanno catturato mentre era all’interno della clinica privata Maddalena di Palermo, dove si era presentato con il nome di Andrea Bonafede. Il boss era in cura in quella clinica da oltre un anno, dato che soffriva di tumore al colon e aveva metastasi epatiche per cui si sottoponeva a cicli periodici di trattamenti chemioterapici. 

 

 

Dopo l’arresto il “sentimento” comune è che si faccia presto a interrogare Messina Denaro, dato che potrebbe non restargli molto da vivere. Quello al colon è il secondo tipo di tumore più frequente nel nostro Paese ed è anche il secondo fra i più letali: la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è attorno al 65%. Stando alle prime ricostruzioni riportate nell’edizione odierna del Corriere della Sera, il boss mafioso era stato operato già due anni fa. Poi la comparsa di metastasi al fegato ha fatto sì che venisse sottoposto a un altro intervento. 

 

 

Al momento della cattura si trovava in trattamento con chemioterapia: “In casi di metastasi epatiche - si legge sul Corriere della Sera - la chemioterapia è un trattamento standard per prolungare la sopravvivenza e contrastare i sintomi della patologia. Viene di solito prescritta per diversi mesi e si possono aggiungere i cosiddetti farmaci a bersaglio molecolare per prolungare il tempo a disposizione dei pazienti. A oggi la sopravvivenza di un paziente con cancro al colon retto metastatico può raggiungere in media 24-36 mesi”. 

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