La lotta politica, senza ombra di dubbio, prevede le manifestazioni di piazza. I comizi, i cortei, i sit in. In genere esiste un rapporto direttamente proporzionale tra il grado della partecipazione popolare a una manifestazione di piazza e il successo politico di quella manifestazione. Un rapporto partecipazione/efficacia, in cui c’è qualcosa di democratico. È chiaro che se riesci a mobilitare e portare in piazza un milione di persone in carne e ossa vuol dire che hai un forte consenso popolare, magari non maggioritario ma molto significativo. E chi governa ha il dovere democratico di tenere conto di questo consenso. Questo principio viene del tutto stravolto da queste nuove forme di protesta.
La cui efficacia non è data più dalla partecipazione, che di solito è numericamente modestissima, ma dalla capacità di infastidire o danneggiare seriamente molte migliaia di persone, oppure di rovinare monumenti e ferire in modo profondo la ricchezza artistica di un paese, o di un museo odi un Comune. Cambia tutto in queste forme di lotta: non c’è niente di democratico. Il popolo scompare come protagonista e diventa vittima.
Salvini all'attacco: "Pseudo-ambientalisti incatenati? Così gli passa la voglia..."
"Roma, pseudo-ambientalisti bloccano via del Tritone spogliandosi e incatenandosi per strada": a denunciarlo &...C’è l’inversione dei ruoli. Pensavamo di averle viste tutte, dalle zuppe sulle opere d’arte, alle vernici sulle facciate dei palazzi del potere, dallo scempio visto nella fontana del Bernini a piazza di Spagna, al blocco delle auto sul raccordo. Invece no, la rappresentazione teatrale dei fanatici ambientalisti si arricchisce di un ulteriore elemento di banale inutilità: il nudo. Ecco che gli ecovandali, nel vuoto cosmico in cui gravitano, hanno pensato che incatenarsi in strada, precisamente invia del Tritone a Roma, sventolando le zinne, possa rendere la loro battaglia più sorprendente. Se questa è la migliore genialità che riescono a mettere in campo questi ragazzotti viene da sperare che nel loro nome “Ultima generazione”, si nasconda un augurio per non dire profezia : che sia veramente l’ultima.

C’è chi continua a difenderli, a supportarli, a ritenere questi gesti nobili, perché sollevano un tema nobile. Io no, mi ostino a pensare con fermezza che certe idiozie non debbano essere alimentate perché non solo sono inutili alla causa, ma recano solo danni, come ad esempio negare il diritto al lavoro a chi si trova la strada sbarrata da quattro nudi esaltati. Ci troviamo di fronte a una sopraffazione bella e buona, che lo Stato non può sopportare. Perché lo Stato ha il dovere di difendere i propri cittadini e le proprie ricchezze dall’aggressione fisica di chi, pensando che la vita di una margherita valga di più di quella di un uomo, vuole imporre le sue ragioni con la prepotenza.