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Emanuela Orlandi, "peggio di un ergastolo": feroce accusa in Commissione

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"La famiglia Orlandi vuole la Commissione di inchiesta, sono passati 40 anni. Così è peggio di un ergastolo": lo ha detto il loro legale Laura Sgrò, in audizione in Commissione Affari costituzionali al Senato. In ballo, infatti, c'è l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, le due ragazze di cui si sono perse le tracce nel 1983. Si tratta di due scomparse collegate, che infatti nelle indagini fin qui svolte sono sempre state trattate insieme, con nomi e cognomi scritti uno accanto all'altro sui faldoni.

 

 

 

"Questa è l'ultima possibilità per la famiglia, e per una madre che ha 94 anni, di sapere cosa è successo ad Emanuela - ha proseguito l'avvocato -. Difficilmente ci sarà un altro momento così". E ancora: "È sempre mancata la possibilità di avere a che fare con una parte dell'indagine, il Vaticano. Che ora sia stata aperta un'indagine è fatto importantissimo, di cui ringraziamo". La Sgrò, poi, ha parlato anche delle polemiche che si sono scatenate nei giorni scorsi dopo le parole del fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, su Papa Giovanni Paolo II: "Tante cose scritte non sono vere, Orlandi non ha mai voluto offendere Giovanni Paolo II, le sue parole sono state strumentalizzate". 

 

 

 

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