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Giulia Tramontano, la scoperta in un tombino e l'ombra del complice: il caso si complica

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Sono stati trovati la patente, il bancomat e la carta di credito di Giulia Tramontano, la 29enne incinta di 7 mesi uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello, barman di 30 anni. Quest'ultimo ha confessato di averli gettati in un tombino di viale Enrico Fermi a Milano insieme al cellulare della 29enne, che però non è stato ancora ritrovato. Nell'appartamento della coppia, invece, è stato sequestrato il coltello usato per l'omicidio. "L'arma è stata repertata. Sapremo tutto quanto all'esito", ha riferito l'avvocato Giovanni Cacciapuoti, legale della famiglia di Giulia. Sull'arma del delitto il barman avrebbe detto: "Il coltello l’ho lavato e rimesso su un ceppo posto sopra il forno della cucina". 

 

 

 

Nel frattempo si parla della possibilità che il 30enne abbia avuto un complice. Non è escluso infatti che possa essere stato aiutato da qualcuno nel ripulire l'auto, dove il corpo della donna era stato nascosto in un primo momento, o la casa, dove è avvenuto l'assassinio. Per ora, però, l'ipotesi non è ancora stata riscontrata dalle indagini. A dare risposte più precise saranno gli esami scientifici eseguiti oggi nell’appartamento di Senago dove la coppia viveva. 

 

 

 

Interrogato dal gip sul movente dell'omicidio, Impagnatiello avrebbe risposto: "L’ho deciso senza motivazioni. Ci sto pensando costantemente. La situazione era per me, mi passi il termine, stressante. Questa è l’unica cosa che posso dire, ma non c’era un reale motivo". Sui momenti successivi all'omicidio, invece, avrebbe spiegato di aver spostato "il cadavere dalla sala alla vasca da bagno, poi scendendo le scale verso il box, poi alla cantina, e nuovamente al box". Dopo i vari spostamenti, l'uomo avrebbe pulito le scale e le parti comuni per evitare domande dai condomini. Nonostante questo, però, il giorno dopo alcuni vicini di casa avrebbero notato delle tracce di cenere sui gradini. Impagnatiello, infatti, avrebbe provato a bruciare il corpo di Giulia due volte dopo averla uccisa. Non si sarebbe accorta di quelle tracce sulle scale, invece, la madre del 30enne, giunta a casa del figlio il giorno dopo la presunta scomparsa di Giulia. 

 

 

 

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