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Sciopero, il calendario nero delle vacanze: le date da evitare

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Claudia Osmetti
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Il biglietto in mano, la valigia accanto alla panchina del gate, le dita impazienti che tamburellano sull’orologio: ché tu sei già in “modalità vacanza”, ma sei ancora fermo agli imbarchi. L’aereo è in ritardo: un’ora, due. A-causa-dello-sciopero-questo-volo-è-stato-cancellato-ci-scusiamo-per-il-disagio. Prepariamoci, perché l’estate del 2023 si preannuncia una via crucis di passione alla banchina, al check-in e pure alla stazione dei bus. Un assaggio di quel che ci aspetta in questo luglio (“col bene che ti voglio”) l’abbiamo avuto il mese scorso: secondo l’Eurocontrol, che è il servizio di monitoraggio dell’aviazione civile e militare europea, solo tra il 15 e il 21 giugno scorsi, ossia una settimana fa, meno di sei aerei su dieci sono decollati in orario e poco più di sei (sempre su dieci) sono atterrati rispettando i tempi dello sbarco. Dati sensibilmente peggiori (del 9%) rispetto al periodo pre-pandemico, cioè al 2019. Scioperi, benedetti (si fa per dire) scioperi. Che quando di mezzo ci sono le ferie, quei tre giorni di meritato relax lontano dal caos dell’ufficio e senza scadenze da rispettare, rischiano di rovinartela, questa benedetta (questa volta sì, letteralmente) vacanza.

Ha cominciato Ita Airways, il 20 giugno, cancellando 42 voli nazionali per lo sciopero del comparto aereo, aeroportuale e l’indotto degli aeroporti. Si continuerà sabato 15 luglio, quando un ulteriore stop ai cieli è stato indetto, per otto ore di fila, dalle 10 alle 18, dal personale della società Enav Apt Napoli che, a sua volta, ha esteso l’agitazione agli operatori d’Italia. Nella stessa data incroceranno le braccia anche i dipendenti della società di handling aeroportuale degli scali nazionali e la Enav di Brindisi ha già annunciato un fermo ridotto, di sole quattro ore, dalle 13 alle 17. Al momento non sembra che il personale di Ryanair, Easyjet e Wizz Air farà lo stesso, però mancano ancora due settimane. Il 22 luglio tocca ai dipendenti della società Sogaer di Cagliari Elmas, un ulteriore sciopero da mezzogiorno alle 16. Epperò non finisce qui. Perché tu pensi: “Faccio le vacanze intelligenti, mi sposto in treno”. Ennò, vale lo stesso. Un calvario. Tra una settimana (il 7 luglio) lo sciopero nazionale riguarderà il personale addetto al trasporto pubblico locale dei lavoratori iscritti alla sigla sindacale Faisa-Confail.
Lo stesso dì, in Basilicata, per otto ore, si fermano i colleghi delle aziende del trasporto pubblico regionale.

Subito dopo, il 19 luglio, tocca a Torino; il 22, per quattro ore, si fermano le Autolinee toscane nelle province di Pisa, Arezzo, Siena e Grosseto (dalle 17:30 alle 21:30). Filt-Cgil, Uilt, Ugl Ferrovieri, Orsa Trasporti, Fast Confsal, Fit-Cirsl e chi più ne ha più ne metta hanno indetto uno sciopero di ventiquattr’ore, per il 13 luglio (si concluderà alle 2 di notte del 14) per i dipendenti di Trenitalia e di Italo. Fine (per adesso) della carrellata: e niente. Più che il programma con la guida turistica o le magie del resort vista spiaggia, quest’anno, conviene arrivare in aeroporto muniti di cellulare per tenere monitorata la situazione dei trasporti. Il consiglio è quello di sempre, più che mai appropriato per le prossime settimane: informarsi preventivamente tenendo sott’occhio le pagine web delle compagnie (aeree o quel che è) che si è scelto. E sperare di non finire nel calderone. 

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