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Pomodori pugliesi? Non proprio: clima impazzito, cosa arriva in tavola

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Tra le conseguenze del gran caldo alternato a violenti nubifragi che ha investito il Sud d'Italia c'è anche è la mancata produzione di pomodori. E, sì, anche la cucina italiana viene minacciata dal cambiamento climatico che non consente ai pomodori di raggiungere la maturazione. L'allarme arriva dai coltivatori pugliesi - ai quali si deve circa la metà di tutti i pomodori prodotti in Italia: coltivano 20 milioni dei 55 milioni di quintali totali - che vedono il raccolto diminuito. 

 

Ma il rischio che vedono all'orizzonte gli agricoltori pugliesi, è doppio, perché, in assenza di concentrato italiano, la salsa viene prodotta con pasta di pomodoro proveniente dalla Cina che in passato è spesso stato spacciato per italiano anche se non lo era. Il prodotto cinese ha un vantaggio concreto su quello nostrano: costa la metà. Per questo Coldiretti e Filiera Italia stanno spingendo affinché il governo "si faccia portavoce presso la Commissione europea della richiesta di divieto assoluto di importazione di concentrato di pomodoro cinese, soprattutto se proveniente dalla regione dello Xinjiang". Tra le preoccupazioni c’è anche quella per la salubrità del pomodoro cinese di cui è più difficile controllar gli standard igienici di produzione.

 

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