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Strage di Ustica, "7 documenti non declassificati": la svolta decisiva?

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"Tutti i documenti, di qualsiasi argomento, inerenti la Strage di Ustica, sono stati declassificati". Nell'annuncio del ministero della Difesa viene citata la direttiva del 22 aprile 2014, nota come 'Direttiva per la declassifica e per il versamento straordinario di documenti all’Archivio centrale dello Stato'. Gli atti sono infatti stati versati presso l’Archivio centrale dello Stato dopo una ricognizione degli archivi della Segreteria Speciale del Gabinetto del Ministero della Difesa, dove sono stati rinvenuti 1967 atti riferiti alla vicenda.

Si tratta di documenti che sono stati tutti già versati, nel periodo 2015-2016, a eccezione di 18. Undici di questi - in originale e in copia digitale - sono stati consegnati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, in data 28/09/2020, onde riceverne il nulla osta di competenza, a premessa del versamento presso il medesimo Archivio centrale di Stato. Per i rimanenti 7 documenti - conclude il ministero - "si è in attesa del nulla osta, richiesta più volta reiterata, a partire dal 2015, per ottenere l’autorizzazione alla declassificazione e al loro relativo versamento".

Così facendo il ministero conferma l’esistenza di certificati sull’inabissamento dell'aereo Dc9 Itavia che non sono ancora noti al pubblico. Una conferma arrivata dopo le parole di Giuliano Amato. Parole che hanno fatto parecchio discutere e innescato una lunga polemica. A detta dell'ex premier il velivolo sarebbe stato abbattuto dai francesi: "Era scattato un piano per colpire l’aereo sul quale volava Gheddafi, ma il leader libico sfuggì alla trappola perché avvertito da Craxi. Adesso l’Eliseo può lavare l’onta che pesa su Parigi". Ora, la speranza, è che quei sette documenti possano chiudere un cerchio lungo ad oggi 43 anni.

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