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Terrorismo, unità speciali alle frontiere marittime: confini blindati

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Entreranno in azione anche le unità speciali per prevenire il terrorismo islamico. "Anche per la frontiera esterna marittima è stato previsto il rafforzamento del dispositivo già in atto che prevede l’impiego di unità specializzate nella prevenzione del terrorismo impegnate in controlli a tappeto", ha annunciato Matteo Piantedosi durante l’informativa davanti al Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’Accordo di Schengen, sul ripristino temporaneo dei controlli alla frontiera tra Italia e Slovenia. "Ricordo che stiamo subendo da mesi un forte pressione migratoria con oltre 141.500 arrivi via mare", ha sottolineato il ministro dell'Interno.

"Il governo italiano considera la costituzione dell’area Schengen come uno dei risultati più preziosi del processo di integrazione europea e ha deciso per il temporaneo ripristino dei controlli solo come estrema ratio, in quanto non vi erano altre misure preventive utili a garantire la sicurezza nazionale", ha precisato Piantedosi. La decisione notificata il 18 ottobre dall’esecutivo italiano all’Ue e agli altri Stati membri è stata dovuta principalmente a "un aumentato rischio di penetrazione terroristica dei flussi lungo la rotta balcanica che, per caratteristiche geografiche e di provenienza prevalente dei migranti, appare particolarmente vulnerabile".

 

 

Oltre alla vulnerabilità intrinseca della rotta, ha osservato il ministro, una complicazione aggiuntiva viene dal fatto che il già elevato numero di attraversamenti illegali della frontiera potrebbe subire un forte incremento a causa del ripristino dei controlli alle frontiere da parte di altri Stati dell’area Schengen dell’Europa centrale, quali Slovenia, Austria, Polonia e Repubblica Ceca. Il che, in sostanza, implica il rischio di un "effetto domino", per cui "l’introduzione di controlli da parte di più Stati crea un percorso d’ingresso a danno dei Paesi che non assumano misure di chiusura".

La decisione, la cui notifica all’Unione europea è avvenuta tramite la procedura d’urgenza del codice Schengen che permette agli Stati il ripristino dei controlli alla frontiera per dieci giorni, poi prorogabili, ha vigore dal 21 al 30 ottobre. Contestualmente, gli Stati membri sono stati informati anche sui valichi di frontiera interessati e sulle modalità di vigilanza.

 

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