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Israele, "nome in codice Nili": l'operazione per decapitare Hamas

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“Nili” è il nome in codice utilizzato da Israele per l’operazione in corso contro i terroristi di Hamas che si sono resi protagonisti degli attacchi di sabato 7 ottobre. Stando a quanto riportato da Guido Olimpio sul Corriere della Sera, Gerusalemme ha creato un’unità speciale dello Shin Bet (i servizi interni) per dare la caccia a capi, miliziani e facilitatori del reparto di élite di Hamas che si è macchiato dei massacri nei kibbutz, nelle vie di Sderot e al rave party pieno di giovani. “Nili” non è un nome in codice casuale, ma è l’acronimo di “la gloria di Israele non mentirà”, frase in ebraico della Bibbia. 

Olimpio ha definito quella israeliana una squadra “cerca e distruggi”, che è impegnata a spuntare una lista di obiettivi mirati, diversi da quelli perseguiti dalla Difesa. Anche il Mossad potrebbe essere coinvolto in questa delicata operazione, soprattutto nel caso in cui i target si trovino all’estero o in una situazione in cui sono utili le fonti e le conoscenze dell’agenzia di intelligence. Olimpio non ha escluso anche il possibile ricordo ai commando delle forze speciali, dalla Flottiglia 13 della Marina alla Sayeret Matkal: “Dove non bastano gli ‘esecutori’ dell’intelligence arrivano i militari, magari insieme”. 

 

Insomma, l’intenzione di Israele è chiara: annientare i vertici di Hamas dopo gli attacchi a sorpresa del 7 ottobre. D’altronde da allora quasi ogni giorno Gerusalemme ha annunciato di aver fatto fuori personaggi importanti della fazione terroristica. Tra i quattro membri del Consiglio esecutivo eliminati figura anche Jamala al-Rantisi, l’unica donna ai vertici di Hamas nonché vedova di Abdel Aziz al-Rantisi. “Il ricorso a una squadra ad hoc - ha fatto notare Olimpio - è la ripetizione della war room formata nel 1999 mettendo insieme componenti diverse con il compito di gestire blitz aerei e terrestri contro esponenti del terrorismo palestinese”. 

 

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