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Università orientale di Napoli occupata dai filo-palestinesi, cosa diceva il rettore il 25 ottobre

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Nella vicenda dell’occupazione dell’università L’Orientale di Napoli c’è un paradosso. Il rettore accusato dagli studenti di non prendere una posizione chiara «a sostegno del popolo palestinese», Roberto Tottoli, oltre ad aver autorizzato per ieri un’iniziativa dei docenti proprio sulla Palestina, non può certo essere tacciato di ostilità alla causa di Gaza e Cisgiordania.

Intervistato sulla guerra dal quotidiano on line Fanpage, lo scorso 25 ottobre si era espresso con queste parole su Hamas: «Non va dimenticato che la situazione di Gaza è esplosiva, vanno avanti con gli aiuti umanitari, vive una condizione di accerchiamento in uno spazio ridottissimo in cui vivono a stento due milioni di persone. Chiunque direbbe che la pace la si fa con il nemico, da una parte e dall’altra, nella striscia di Gaza adesso come adesso Hamas è sicuramente l’interlocutore, quindi bisogna parlare con Hamas lì e con l’Anp (l’Autorità nazionale palestinese, ndr), che è quello che resta dell’Olp, in Cisgiordania».

 

Per completezza: l’intervista di Tottoli, uno dei principali esperti del mondo islamico, era titolata così: «Bisogna parlare con Hamas». Quanto al giudizio su Israele, «parliamo di uno Stato che da 70 anni consegna i propri figli all'esercito per 3 anni, in prima linea. Al di là del richiamo ideale non è proprio la migliore condizione in cui ognuno voglia far vivere i propri figli e la propria famiglia».

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