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Selvaggia Lucarelli, la censura: gli ebrei non devono parlare con Libero

Alberto Busacca
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Oddio, gli ebrei parlano con Libero. Selvaggia Lucarelli, durante una pausa di Ballando con le stelle (dove fa il giudice), ha preso in mano il nostro giornale e ha letto l’intervista a Lucarelli Noemi Di Segni.

Poi, sui social, si è sfogata: «Io credo che se sei il presidente delle comunità ebraiche e dici a LIBERO che Di Battista giustifica i terroristi, che i video dei morti a Gaza li diffonde Hamas (e non i pochi coraggiosi giornalisti sul campo), che la Croce Rossa non si preoccupa degli ostaggi, che l’antisemitismo è a sinistra (!) e te la prendi pure col Papa, non stai facendo gli interessi della comunità ebraica». Libero l’ha scritto proprio così, tutto maiuscolo, come a dire “sei matta a parlare con loro?”. Poi, non soddisfatta, ieri ha rincarato la dose sul Fatto quotidiano. La Di Segni, ha spiegato Selvaggia, «afferma che i 5Stelle e parte della sinistra alimentano politicamente il disprezzo per Israele. E così attacca proprio la parte politica del Paese che vigila sul neofascismo e i rigurgiti delle più pericolose ideologie di estrema destra.

 

Ma la memoria storica non può essere selettiva, non si può scomodare la Shoah per legittimare la vendetta e abbracciare la destra che qui alimenta discriminazioni e razzismo». Insomma, un ebreo non dovrebbe attaccare la sinistra, non può stare con il centrodestra cattivo ed è meglio se non risponde alle chiamate di Libero. Purtroppo per la Lucarelli, però, il mondo non funziona così. Le critiche alla sinistra si moltiplicano e nessuno si fa problemi a parlare con noi. Sappiamo che ha molti impegni, ma se dopo gli attacchi di Hamas (7 ottobre) avesse letto Libero tutti i giorni, avrebbe trovato le seguenti interviste: 

8 ottobre: Tal Rabina, avvocato israeliano alla testa della Europe Israel Press Association 
11 ottobre: Alon Bar, ambasciatore di Israele in Italia 
18 ottobre: Ron Mandelbaum, medico, la sua famiglia è stata sterminata da Hamas 
19 ottobre: Sasha Aruev, sorella di Karina, soldatessa israeliana rapita dai terroristi 
20 ottobre: David Meghnagi, già vicepresidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane 
25 ottobre: Yuval Danzig, figlio di Alex, studioso di storia rapito da Hamas 
26 ottobre: Dror Eydar, ex ambasciatore israeliano in Italia 
27 ottobre: Davide Romano, direttore del museo della Brigata ebraica di Milano 
2 novembre: Elena Loewenthal, scrittrice 
3 novembre: Noemi Di Segni, presidente delle Comunità ebraiche italiane (Ucei) 
5 novembre (oggi): Edith Bruck, ex deportata. 

Speriamo che la Lucarelli la legga. E ci auguriamo che non voglia dare lezioni anche alla Bruck...

 

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