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Roma, "sono apolide e non faccio multe": subito licenziato

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Si era dichiarato «cittadino di diritto internazionale» e, in quanto apolide, impossibilitato a svolgere le sue mansioni di pubblico ufficiale. Èla scusa usata, davanti al tribunale di Roma, da un dipendente Atac licenziato dall’azienda perché non utilizzava la app per controllare le targhe delle auto parcheggiate.

La motivazione alquanto stravagante, evidentemente non ha convinto i giudici che hanno confermato il licenziamento del controllore. Secondo quanto ricostruito, il dipendente timbrava regolarmente il badge all’inizio e alla fine del turno, ma poi non ha mai elevato multe. Così, poco prima di Ferragosto, l’uomo si è visto recapitare una lettera da parte dell’azienda in cui gli veniva comunicato il licenziamento. «Risulta che, nelle giornate corrispondenti ai turni di servizio a lei assegnati, lei abbia regolarmente attestato l’inizio e la fine del suo orario di servizio ai rilevatori badge aziendali presenti presso la sede di Garbatella, ma che non abbia mai utilizzato il servizio di interrogazione delle targhe auto» si legge.

 

In sintesi: il dipendente incassava lo stipendio senza staccare nemmeno una contravvenzione. La vicenda è approdata in tribunale, dove il lavoratore ha cercato di difendersi dicendo, appunto, che era apolide e quindi non faceva multe.

 

 

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