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Giulia Cecchettin, la psicologa: "Ho sentito i suoi messaggi, ha protetto Filippo"

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Un nuovo tassello nel drammatico caso di Giulia Cecchettin, la ragazza trovata morta al lago di Barcis ieri, sabato 18 novembre. Oggi, l'arresto di Filippo Turetta, fermato in Germania: sospettato di omicidio, rischia l'ergastolo. Dovrebbe essere estradato in Italia a tempo record, entro 48 ore. La sua fuga è durata otto giorni precisi.

Ora è il momento del dolore, del cordoglio. Il tutto mentre proseguono le indagini, perché su questa terrificante vicenda ci sono ancora molti aspetti che vanno chiariti. Per certo Giulia è stata uccisa con violenza brutale: i primi esami sul corpo danno conto di moltissime coltellate, al collo e alla testa. Dunque le ferite dovute al tentativo di difendersi della ragazza.

Una storia difficilissima da digerire, una morte con tutta probabilità dovuta all'ossessione morbosa di Turetta nei confronti di Giulia, che lo aveva lasciato ma non riusciva ad abbandonarlo del tutto, questo secondo la sorella di Giulia perché la vittima era "sotto ricatto emotivo". 

In questo contesto, ecco piovere anche la testimonianza della psicologa che è consulente della famiglia Cecchettin, la dottoressa Gabriella Merano. "Giulia era preoccupata e spaventata e ha avuto paura di lasciarlo andare", ha premesso in una breve dichiarazione alla stampa. Dunque aggiunge: "Ho sentito i suoi messaggi. Non voleva che Filippo soffrisse. Ha protetto lui e non se stessa. Minacciava Giulia che se fosse stato lasciato si sarebbe fatto del male". E ancora: "La famiglia è chiusa nel dolore. Non c’è spazio per la rabbia. Elena era già impegnata nel contrasto ai femminicidi e vuole proseguire per far sì che il sacrificio della sorella non sia stato vano", ha concluso Gabriella Merano.

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