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Giulia Cecchettin, la rivelazione sulla morte: "Choc emorragico"

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Giulia Cecchettin non è morta subito. A scriverlo nella sua relazione è il pm. La ragazza ammazzata dal suo ex, Filippo Turetta, avrebbe fatto i conti con un'agonia durata ben 30 minuti. Secondo le evidenze investigative Giulia sarebbe stata aggredita in un primo momento, intorno alle 23.18 di quel maledetto sabato con una lama all'interno dell'auto in un parcheggio vicino casa. Una colluttazione, poi le botte, i calci, i pugni della belva che l'ha assalita. A questo punto la ragazza viene messa in auto e la direzione del suo aguzzino è nella zona industriale di Fossò. Qui Giulia, come riporta Repubblica, riesce a fuggire.

Ma non c'è nulla da fare. Lei alta appena un metro e sessanta centimetri deve vedersela con Turetta alto quasi due metri. Il ragazzo la raggiunge e continua a colpirla. Lei sbatte la testa sul marciapiede, è esanime. Secondo le carte delle procura la ragazza sarebbe morta per uno choc emorragico, di fatto sarebbe deceduta per le ferite riportate e per le perdite di sangue. Un vero e proprio calvario che si sarebbe concluso poco prima della mezzanotte. Poi la fuga in auto e il corpo abbandonato nei pressi del lago di Barcis. Il resto è storia nota: Turetta fugge prima in Austria e poi in Germania per poi restare senza benzina e sena soldi. L'arresto e l'arrivo al carcere di Halle dove adesso è sorvegliato a vista. Nei prossimi giorni dovrebbe rientrare in Italia per essere processato e rispondere alle domande degli inquirenti. 

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