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Saman Abbas, la sentenza: ergastolo per i genitori, 14 anni allo zio

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Arriva la sentenza per il caso Saman. I genitori della ragazza sono stati condannati all'ergastolo, 14 anni allo zio Danish. Anche oggi nell'attesa della sentenza il padre di Saman ha cercato di infangare la memoria della figlia uccisa perché non voleva accettare le regole della famiglie e voleva vivere nei pieni diritti del mondo occidentale. "Saman era molto intelligente e forte, ma diceva anche bugie e mi fa male che le persone lo dicano", ha affermato. Poi ne ha anche per il figlio: "Mio figlio dice bugie. Ha raccontato di aver visto, ma non è così, era buio". Questa la sua versione dei fatti a cui però i giudici non hanno creduto: "Pensai che veniva a prenderla Saqib (il fidanzato, ndr), ne ero sicuro, oppure che avrebbe mandato qualcuno. Non volevamo che andasse via così nel cuore della notte ma lei si è cambiata i vestiti, ha preso lo zaino ed è andata fuori. Non voleva che io sapessi chi andava a prenderla. Poi mi ha mandato un messaggio quando ero in Pakistan dicendo che stava bene".

Un messaggio che però agli atti dell’inchiesta non risulta. "Mio figlio dice che ha visto le facce dello zio Danish e dei cugini. Non lo so, lui era dentro la sua camera, guardava il suo cellulare. È falso che fosse sulla porta. Quando sono uscito la seconda volta, sono arrivato fino alle serre, non ho visto niente.  Saman non c’era. Sono tornato dentro e ho pensato questa volta è andata via. Hanno detto: piangevano. È vero: non era una cosa normale". Ammette, quello sì, che alcuni atteggiamenti della figlia lo infastidivano. "Quello tra Saqib e mia figlia non era amore. Non era una bella cosa. Lui ha detto tante bugie compresa quella che lo avrei minacciato. Ma io sono andato anche a incontrare i suoi genitori in Pakistan, per capire chi fossero. Ho detto loro che non andava bene che Saqib mettesse sui social le foto con Saman. Eravamo tutti arrabbiati". 

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